E-Mail: [email protected]
- Nel suo nuovo romanzo, Codice Sibilla. Il segreto di Gutenberg, Carlo Vecce ci trasporta nella Germania del 1438.
- Vecce mette in discussione l’idea stessa che Gutenberg sia stato il primo inventore della stampa.
- Secondo l’autore, il primo libro stampato da Gutenberg non fu la Bibbia, ma un enigmatico Libro della Sibilla.
Carlo Vecce, dopo il successo de Il sorriso di Caterina, è tornato nelle librerie il 29 ottobre con Codice Sibilla. Il segreto di Gutenberg, edito sempre da Giunti Editore. Vecce, professore di Letteratura italiana all’Orientale di Napoli e rinomato studioso di Leonardo da Vinci, si confronta con un momento storico cruciale e con la figura di Johannes Gutenberg, l’uomo a cui viene attribuita l’invenzione della stampa a caratteri mobili.
Il segreto di Gutenberg (secondo Vecce)
Il romanzo ci trasporta nella Germania del 1438, un’epoca di fermento e trasformazioni. Attraverso le vicende intrecciate di due gemelli orfani, un cacciatore di manoscritti antichi e un frate inquisitore, Vecce dipinge un affresco vivido di un mondo in bilico tra il Medioevo e il Rinascimento. Al centro della narrazione si staglia Johann Gensefleisch zur Laden, meglio conosciuto come Gutenberg, un nobile decaduto, ossessionato dall’idea di una “scrittura artificiale”, di una macchina capace di moltiplicare libri, parole e pensieri.
La sua invenzione, vista da alcuni come un miracolo e da altri come un’opera diabolica, segna l’inizio di una nuova era, in cui la conoscenza diventa più accessibile e il potere dell’informazione si diffonde rapidamente.
- 💡 Finalmente un romanzo storico che illumina un'invenzione chiave......
- 🤔 Gutenberg non è stato il primo? Questo cambia tutto......
- 📚 Un libro che paragona Gutenberg all'AI? Davvero interessante......
Vecce svela le verità nascoste su Gutenberg
Come nel suo precedente romanzo, Il sorriso di Caterina, in cui Vecce ha svelato la vera identità della madre di Leonardo da Vinci, lo scrittore utilizza la forma del romanzo storico per portare alla luce verità poco note e sfidare le narrazioni convenzionali.
L’autore mette in discussione l’idea che Gutenberg sia stato il primo inventore della stampa a caratteri mobili, sottolineando come un monaco buddista coreano avesse già sviluppato una tecnica simile nel XIV secolo. Inoltre, rivela che il primo libro stampato da Gutenberg non fu la Bibbia, bensì un enigmatico e controverso Libro della Sibilla, contenente profezie sulla fine del mondo. Rivelazioni che gettano una nuova luce sulla storia della stampa e sul ruolo di Gutenberg nella sua diffusione in Europa.
La Galassia Gutenberg nell’era digitale
Codice Sibilla, oltre a essere un romanzo storico, intende porre una riflessione sul legame tra presente e futuro dell’umanità. Vecce paragona infatti l’invenzione della stampa all’avvento dell’intelligenza artificiale, mettendo in evidenza come entrambe le tecnologie abbiano suscitato timori e speranze, e abbiano aperto le porte a mondi nuovi e inesplorati.
L’autore si interroga inoltre sul destino della Galassia Gutenberg nell’era digitale e sul ruolo che gli esseri umani avranno in un futuro dominato dalle macchine. Marshall McLuhan, nell’analizzare il passaggio dalla civiltà orale a quella della stampa, ha provato a considerare tutti gli effetti di questo cambiamento. Le sue tesi si possono considerare ancora valide oggi? Sono queste domande, che risuonano con forza nel nostro tempo, a rendere il romanzo di Vecce particolarmente attuale e stimolante.
Per orientarsi fra testo e contesto
L’opera di Carlo Vecce appartiene a un filone di narrativa storica che mira a reinterpretare il passato alla luce delle scoperte più recenti e delle nuove sensibilità. Codice Sibilla, in tal senso, riflette sul significato della conoscenza, sul potere dell’informazione e sul futuro della civiltà umana. Il romanzo, nel fornire una prospettiva originale e provocatoria sulle sfide e le opportunità che ci attendono, paragona il mondo attuale con quello a cavallo tra Medioevo e Rinascimento.
Carlo Vecce ha precedentemente pubblicato, sempre per Giunti, volumi quali La biblioteca di Leonardo (2021) e Leonardo, la vita (2024), che hanno anticipato il successo ottenuto con Il sorriso di Caterina.








