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La mondina montemurro

«La mondina» di Montemurro, un romanzo corale sulla sorellanza

Un’opera che riporta le dinamiche tra donne nell’Italia del primo Novecento, tra ingiustizie sociali subite e desiderio (in crescita) di emancipazione.
  • La mondina di Silvia Montemurro è ambientato nel 1913 e racconta le vicende di Lena, una giovane mondina, e di Grazia Della Rovere, una donna dell’aristocrazia torinese.
  • Il romanzo tocca temi come la maternità, l’emancipazione femminile e il diritto all’autodeterminazione delle donne.
  • Il tema del sostegno reciproco emerge attraverso diverse figure, che dimostrano l’importanza di una rete solidale resistente all’autoritarismo maschile.

La mondina di Silvia Montemurro (Edizioni e/o, ottobre 2025) porta il lettore nella campagna piemontese degli inizi del secolo scorso, precisamente nel 1913. Al centro della storia c’è l’esperienza drammatica di Lena – una giovane mondina, appunto – a fianco dall’esistenza agiata di Grazia Della Rovere, che appartiene all’aristocrazia torinese. Nonostante le differenze, i due personaggi trovano strade parallele che vengono svelate gradualmente lungo il racconto.

Lena è un’orfana alla prese con le condizioni disumane dei campi vercellesi nei quali ogni giorno è segnato dal duro lavoro insieme alle compagne. Tuttavia, un cambiamento improvviso irrompe nella sua vita quando Grazia Della Rovere decide di portarla con sé a Torino. Per Lena si apre una nuova strada, ricca di scoperta ma anche di dolore, che le toccherà percorrere in una sorta di percorso di formazione. Grazia stessa vive nella morsa delle convenzioni sociali e nel torpore del suo matrimonio infelice. La sua aspirazione più profonda – diventare madre – sembra destinata a restare irrealizzata. Ed è dall’incontro con Lena che si aprirà una finestra inaspettata, inisime a opportunità che potrebbero riempire quel vuoto interiore che continua ad affliggerla.

La mondina e la condizione femminile

La Mondina è un romanzo corale che si sofferma sulle molteplici sfaccettature della condizione femminile nell’Italia del primo Novecento. Nei racconti intrecciati delle vite di Lena e Grazia, Silvia Montemurro si addentra nel complesso labirinto dei temi legati alla maternità e all’emancipazione femminile. Attraverso due figure femminili emblematiche, emerge l’urgenza del diritto all’autodeterminazione come embrione di qualcosa che crescerà con sempre maggiore consapevolezza fino ai giorni nostri.

Il romanzo porta alla ribalta le contraddizioni tipiche dell’epoca in cui è ambientato. Da una parte la glorificazione dell’immagine materna quale perno centrale nella famiglia tradizionale, dall’altra il soffocamento di ogni impulso di indipendenza per le donne. Lena, in tal senso, è il simbolo dell’innocenza che coesiste con una potente tempra morale. Grazia rappresenta invece un tormentato equilibrio tra fragilità emotiva e determinazione. Emblema del conflitto generazionale causato dal dover conformarsi a norme sociali ristrette e oppressive.

Cosa ne pensi?
  • Un romanzo che celebra la forza femminile... 🤩...
  • Non mi ha convinto, troppo incentrato sul dramma... 😔...
  • E se Grazia cercasse in Lena non solo una figlia... 🤔...

Il potere imbattibile della sorellanza

All’interno dello scenario oppressivo delineato dal romanzo, si fa strada il tema cruciale del sostegno reciproco tra le donne. In particolare, è proprio attraverso figure quali Severa e Teresa Ferrero che Lena riacquista fiducia in sé stessa, mentre abbraccia gradualmente l’idea della reazione alla sua condizione. Queste donne incarnano valori primordiali, dimostrando chiaramente come, perfino nei momenti più drammatici, scorra una linfa vitale pronta a ottenere giustizia.

Il racconto rende omaggio alla dinamicità delle relazioni tra le protagoniste femminili, in grado di trasformare ler proprie esperienze in una struttura solidale resistente all’autoritarismo maschile. La mondina si potrebbe definire, perciò, un’autentica celebrazione della sorellanza, vale a dire di quella solidarietà e di quella alleanza tra donne capace di creare una rete di supporto reciproco.

Per orientarsi fra testo e contesto

La mondina offre uno spaccato dell’Italia all’inizio del Novecento visto attraverso occhi femminili. Un periodo nel quale le donne cominciano ad alzare la voce in difesa dei propri diritti e pongono le basi per il loro pieno riconoscimento nella società. Silvia Montemurro tratta questi temi senza cadere nel melò o nella retorica abusata, ma portando i lettori nelle risaie piemontesi così come nei raffinati salotti torinesi.

Per chi volesse andare all’origine del genere letterario su cui si muove il libro di Montemurro, si consiglia l’autobiografia letteraria Una donna di Sibilla Aleramo. Scritto tra il 1901 e il 1904, si può considerare uno dei primi libri femministi apparsi in Italia. In alternativa (o in aggiunta), si possono riprendere in mano le opere di Michela Murgia, a cominciare dal suo bestseller Tre ciotole.


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