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- Diego De Silva vince il Premio Viareggio-Rèpaci nella categoria narrativa con il suo romanzo I titoli di coda di una vita insieme.
- Il romanzo racconta la storia di Fosco e Alice, una coppia che decide di separarsi, e di come affrontano i rimpianti in una casa piena di ricordi.
- Oltre a De Silva, sono stati premiati Mariangela Gualtieri per la raccolta Ruvido umano ed Ernesto Galli della Loggia per il libro Una capitale per l’Italia.
Diego De Silva si aggiudica il Premio Viareggio-Rèpaci 2025 nella categoria narrativa con il romanzo I titoli di coda di una vita insieme (Einaudi, 2024).
Queste le sue parole nel ricevere il premio:
«Sono stato in finale al Premio Viareggio-Rèpaci nel 2001 da esordiente. Oggi, 25 anni e 14 libri dopo, potrei dire che non provo più le emozioni di un tempo, ma non è così. Vincere il Premio Viareggio, per la sua storia e il suo prestigio, e per quel legame con quel timido me di 25 anni fa, mi dà emozione, eccome se me la dà. Anche perché I titoli di coda di una vita insieme, tra tutti i libri che ho scritto, è forse quello più carico di vissuto».
Gli altri finalisti erano Dario Buzzolan con il suo Baracca e Burattini, pubblicato da Mondadori nel 2025, e Massimiliano Governi con Il pronipote di Salgari (Baldini e Castoldi, 2025).
All’interno dello stesso premio, Ernesto Galli della Loggia aveva vinto nella Saggistica, con il suo libro Una capitale per l’Italia, edito da Il Mulino, mentre Mariangela Gualtieri aveva conquistato il podio nella sezione Poesia con Ruvido umano (Einaudi, 2024).
I titoli di coda di una vita insieme
Il romanzo di De Silva si apre con un incipit che è un paradosso:
Alice ed io ci vogliamo bene. Per questo ci stiamo lasciando.
Attraverso le voci dei protagonisti, Fosco e Alice, De Silva indaga la “sintassi dell’addio”, ovvero come cambia il linguaggio tra due persone che si sono amate profondamente e che ora si trovano ad affrontare la fine della loro storia. Il romanzo mette in luce l’inadeguatezza del linguaggio giuridico, spesso riduttivo e incapace di esprimere il dolore e la complessità emotiva di una separazione.
Nel romanzo infatti una coppia decide di separarsi affidando ai rispettivi avvocati le parole che non riesce più a dirsi. Alice desidererebbe una conclusione drammatica, quasi a voler misurare l’intensità dell’amore attraverso le ferite che la separazione lascerà. Fosco, al contrario, è più incline ad accettare la situazione che affronta con una certa passività. Di fronte alla freddezza dei documenti legali, che riducono la loro storia a sterili formalità, Fosco e Alice decidono di ritirarsi in una casa a loro cara, un luogo intriso di ricordi e fantasmi del passato. Lì, cercano di ripercorrere il loro cammino, di vivere i rimpianti e di trovare un nuovo punto di partenza.
De Silva, attraverso le voci di Fosco e Alice, parla delle speranze, delle delusioni e delle felicità sepolte che accompagnano la fine di un amore, senza rinunciare all’ironia che lo contraddistingue. Il romanzo si propone come un’analisi dei sentimenti umani, con l’intento di suscitare riflessioni e interrogativi nel lettore.
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- Non capisco tutto questo entusiasmo... 🤔 Il romanzo sembra......
- La fine di un amore raccontata così...💔 Ma è davvero la fine......
Un premio con una lunga storia
Il Premio Viareggio-Rèpaci ha una storia lunga e prestigiosa, che affonda le sue radici nel 1929. Fondato da Leonida Rèpaci, il premio si è sempre distinto per la sua vocazione antifascista e per il suo impegno nella promozione della cultura e della letteratura italiana. Nel corso degli anni, ha insignito alcuni dei più grandi scrittori italiani, oltre a contribuire valorizzare nuove voci e talenti.
La giuria del Premio Viareggio-Rèpaci 2025 era composta da personalità di spicco del mondo della cultura e del giornalismo, tra cui Paolo Mieli (Presidente), Leonardo Colombati (vicepresidente), Luca Alvino, Maria Pia Ammirati, Camilla Baresani, Giorgio Biferali, Maria Borio, Gabriella Buontempo, Diamante D’Alessio, Francesca Ferrandi, Costanza Geddes da Filicaia, Emma Giammattei, Luciano Luciani, Mirella Serri e Alice Urciuolo.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il romanzo vincitore, I titoli di coda di una vita insieme conferma il talento di Diego De Silva, autore noto per la sua capacità di raccontare le dinamiche delle relazioni umane con ironia e profondità. De Silva, nato a Napoli nel 1964, ha pubblicato numerosi romanzi di successo, tra cui Certi bambini (Einaudi, 2001), da cui è stato tratto l’omonimo film, Non avevo capito niente (Einaudi, 2007), Terapia di coppia per amanti (Einaudi, 2015) e Sono felice, dove ho sbagliato? (Einaudi, 2022). Le sue storie con protagonista l’avvocato Vincenzo Malinconico hanno ispirato un’acclamata serie televisiva prodotta e trasmessa da Rai 1.