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- Alfonso Signorini, conosciuto per la sua carriera televisiva, debutta nella narrativa con il suo primo romanzo.
- Amami quanto io t’amo racconta la storia di Alvise e Leonardo, due giovani separati dagli ambienti sociali da cui provengono.
- Dopo aver raccontato le vite di personaggi iconici del ventesimo secolo, Signorini si misura per la prima volta con la narrativa pura.
Alfonso Signorini, personaggio televisivo e direttore del settimanale “Chi”, esordisce nella narrativa con il romanzo Amami quanto io t’amo, pubblicato da Mondadori. Si tratta di un’opera carica di passione, che racconta la storia di Alvise e Leonardo, due giovani provenienti da contesti apparentemente inconciliabili. Alvise, erede di una famiglia aristocratica originaria di Treviso, cresce nella sfarzosa villa l’Acero Rosso. La sua esistenza è vincolata a regole severe e aspettative altissime. Leonardo, al contrario, è un ragazzo semplice, cresciuto in un quartiere periferico, dove le convenzioni sociali non hanno cittadinanza. Il loro incontro, avvenuto durante un’estate, dà il via a un legame profondo e segreto, destinato a stravolgere completamente le loro vite.
La trama del romanzo di Alfonso Signorini
Il romanzo, come c’era da aspettarsi, verte sulla forza di un sentimento che resiste al tempo e che può essere determinante nello scegliere tra l’esistenza imposta e quella desiderata. In un contesto provinciale, sofisticato ma pieno di ipocrisia, dove l’apparenza spesso ha la meglio sulle aspirazioni e i desideri, Signorini analizza le sfumature del desiderio, proponendo una storia che intreccia il tema dell’amore con quello della libertà.
La trama di Amami quanto io t’amo si sviluppa attorno alle dinamiche di un’amicizia che si trasforma in qualcosa di più intenso. Un sentimento che Alvise fatica ad accettare, imprigionato tra le pretese familiari e il desiderio di assecondare il proprio cuore. La frase chiave del romanzo, «la vita non perdona le verità ignorate», sottolinea quanto sia essenziale confrontarsi con i propri sentimenti per riuscire a trovare la strada giusta della propria identità.
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Alvise e Leonardo, ode alla libertà di amare
Il romanzo di Signorini affronta il tema dell’amore in una società spesso soggetta a pregiudizi e formalismi. La storia di Alvise e Leonardo è un’ode alla libertà di amare, senza distinzioni di genere, condizione economica o identità. L’autore ripercorre le difficoltà che i protagonisti incontrano nel vivere i propri sentimenti in un ambiente sociale che non accetta la diversità. Contemporaneamente, mette in risalto le ipocrisie e i compromessi a cui spesso si è obbligati a cedere per adeguarsi alle aspettative altrui.
Alvise, incastrato in una vita di successo e di facciata, si accorge che la perfezione esteriore non è sufficiente a compensare l’assenza di autenticità e di amore vero. Il suo conflitto interiore lo spinge a interrogarsi sulle proprie scelte e a rimettere in discussione i principi che gli sono stati trasmessi. Leonardo, da parte sua, con la sua semplicità e immediatezza, rappresenta la possibilità di una vita libera e genuina, un’alternativa al mondo artificioso in cui Alvise è cresciuto. Dal loro incontro scaturirà un forte richiamo alla verità che, anzitutto, riguarda il modo in cui ci si guarda e si concepisconi i rapporti.
Per orientarsi fra testo e contesto
Alfonso Signorini, con una laurea in Filologia medievale all’Università Cattolica di Milano, ha già pubblicato diversi bestseller, tra cui Il Signorini. Dopo aver raccontato le vite di personaggi iconici del ventesimo secolo, come Maria Callas, Coco Chanel e Marilyn Monroe, si misura per la prima volta con la narrativa pura. Con Amami quanto io t’amo sonda con arguzia i confini dell’emotività umana e la forza salvifica dell’amore.
Il romanzo di Signorini parla di accettazione di sé e di lotta contro i pregiudizi, offrendo una prospettiva intima e personale su una realtà – quella dell’amore omosessuale – ancora troppo spesso marginalizzata. Un realtà sulla quale l’autore ha già scritto pagine significative.








