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Campiello Marasco

Campiello 2025, vince Marasco con «Di spalle a questo mondo»

Il romanzo della scrittrice napoletana, che verte sul tema della follia come strumento di conoscenza, ha superato di un soffio gli altri finalisti della competizione letteraria.
  • Wanda Marasco ha vinto il Premio Campiello 2025 con il romanzo Di spalle a questo mondo, ottenendo 86 voti dalla giuria popolare.
  • Il romanzo è ambientato nella Napoli di fine Ottocento e narra la storia del medico Ferdinando Palasciano e di sua moglie, la contessa russa Olga Pavlova Vavilova.
  • L’opera precedente della Marasco, La compagnia delle anime finte, era entrata nella cinquina dei finalisti del Premio Strega 2017.

Il Premio Campiello 2025 ha incoronato Wanda Marasco con il suo romanzo Di spalle a questo mondo (Neri Pozza, 2025). La cerimonia di premiazione, ospitata dal Gran Teatro La Fenice di Venezia il 13 settembre, ha visto una competizione particolarmente accesa tra i concorrenti finali. Infatti la vittoria di Wanda Marasco è avvenuta sul filo di lana. Con 86 votazioni, Di spalle a questo mondo ha superato di un soffio Bebelplatz di Fabio Stassi (Sellerio, 2024), che ha totalizzato 83 preferenze. Un distacco così minimo non si verificava da anni nella storia del premio. La scrittrice, nel commentare il risultato, ha detto: «Come se mettessi un chiodo duro e morbido nello stesso tempo alla mia storia».

La cinquina finalista era formata da Monica Pareschi, terza classificata con Inverness (Polidoro, 2024), che ha ottenuto 58 voti, seguita da Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli, 2024), che ne ha ottenuti 36, e da Marco Belpoliti con Nord Nord (Einaudi, 2025) con 19 voti.

Il romanzo di Marasco, primo al Campiello

Il romanzo di Wanda Marasco, vincitore di questa edizione del Campiello, è ambientato nella Napoli di fine Ottocento e racconta le vicende del medico Ferdinando Palasciano e di sua moglie, la contessa russa Olga Pavlova Vavilova. Palasciano, personaggio storico realmente esistito, è conosciuto per le sue battaglie in ambito medico e per il suo impegno nel rinnovamento del sistema sanitario. L’opera affronta la tematica della follia vista come un particolare tipo di sapere, che si discosta dal sapere tradizionale.

Il romanzo tocca temi complessi come il rapporto tra senno e pazzia, la ricerca della perfezione e l’accettazione del limite. La vicenda di Ferdinando e Olga si fonde con la grande storia, proponendo una profonda riflessione sulla condizione dell’uomo.

L’autrice ha avuto modo di sottolineare che la dimensione della follia è una costante nelle sue opere, poiché agisce da «terzo sguardo», una facoltà in grado di rivelare l’essere umano, i suoi abissi reconditi e le sue visioni interiori. Sono numerosi, in tal senso, gli archetipi della letteratura in cui ricorre questa proprietà della follia di mostrare la verità, a cominciare dall’Amleto di Shakespeare.

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  • 🏆 Wanda Marasco, una vittoria meritata che celebra l'imperfezione......
  • 🤔 Interessante l'ambientazione storica, ma il tema della follia......
  • 🤯 E se la vera follia fosse la presunta normalità? Un punto di vista......

Gli altri premi e un omaggio a Stefano Benni

La serata finale del Premio Campiello 2025 è stata inoltre l’occasione per celebrare altri riconoscimenti. Il Premio alla Carriera è stato conferito a Laura Pariani, che ha ricordato con commozione la sua prima partecipazione al Campiello nel 1997. Giacomo Bonato, diciassettenne di Arquà Petrarca, in provincia di Padova, si è aggiudicato il Premio Campiello Giovani con il racconto Verso Oriente.

Durante la serata non poteva mancare il ricordo di Stefano Benni, scomparso il 9 settembre 2025. Attraverso alcune proiezioni video, sono state ripercorse le parole dello scrittore, che proclamava con forza: «Io non voglio morire e a morire non riuscirò mai».

Per orientarsi fra testo e contesto

La vittoria di Wanda Marasco al Premio Campiello 2025 rappresenta un riconoscimento significativo per un’autrice che da anni si distingue per la sua singolarità e profondità di pensiero. Di spalle a questo mondo è un romanzo che incoraggia a meditare sulla complessità dell’animo umano, sulla fragilità della ragione e sulla potenza dell’amore. La storia di Ferdinando e Olga è una celebrazione dell’imperfezione, un invito ad accogliere le proprie fragilità e a scoprire la bellezza anche nelle ferite della vita.

Il testo, come anticipato, mette al centro il tema della follia come strumento di conoscenza, un tema caro a molti scrittori del passato e del presente. La Marasco, con la sua scrittura ricercata e intensa, riesce a infondere nuova vitalità a questo tema, offrendo una prospettiva inedita e stimolante.

Prima del Campiello, La compagnia delle anime finte (Neri Pozza, 2017), l’opera precedente di Wanda Marasco, è entrata nella cinquina dei finalisti del Premio Strega. Con L’arciere d’infanzia (Manni, 2003), aveva vinto il Premio Bagutta Opera Prima, mentre la raccolta di poesie Voc e Poè (Campanotto, 1997), le era valso il Premio Montale per la poesia.


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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