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- La scrittrice Francesca Duranti (all’anagrafe Maria Francesca Rossi) si è spenta a Lucca il 2 novembre 2025.
- Nel 1984 raggiunse la fama con La casa sul lago della luna, romanzo finalista al Premio Strega e tradotto in sei lingue.
- Oltre alla scrittura, Duranti si è dedicata alla promozione della lettura, co-ideando il Premio dei Lettori a Lucca.
La scrittrice Francesca Duranti (all’anagrafe Maria Francesca Rossi) si è spenta a Lucca il 2 novembre 2025. Nata a Genova il 2 gennaio 1935, è riuscita a ritagliarsi un posto di spicco nel contesto letterario italiano del secondo Novecento. Figlia del giurista e parlamentare socialdemocratico Paolo Rossi, che ricoprì la carica di presidente della Corte costituzionale dal 1975 al 1978, visse tra la campagna lucchese e New York, due ambienti che influenzarono profondamente la sua scrittura, donandole un carattere allo stesso tempo intimo e internazionale.
La sua formazione, insieme allo studio di lingue come inglese, francese e tedesco, e culminata con una laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa, contribuì a plasmare una personalità intellettuale versatile e sofisticata. L’opera di Francesca Duranti si distingue per la capacità di scandagliare le debolezze e le ambizioni della borghesia italiana, destreggiandosi con abilità tra introspezione psicologica e realismo classico. La sua scrittura, colta ma accessibile, ironica e partecipe, le ha valso l’appellativo di “narratrice del sentimento”, capace di coniugare leggerezza e profondità.
Il successo de La casa sul lago della luna
La fama di Francesca Duranti esplose nel 1984 con la pubblicazione de La casa sul lago della luna (Rizzoli), un romanzo che conquistò pubblico e critica, giungendo tra i finalisti al Premio Strega e ottenendo il Premio Bagutta. Tradotto in sei lingue, il romanzo è considerato il suo capolavoro, un’opera in cui la protagonista intraprende un viaggio alla ricerca della propria identità attraverso un misterioso manoscritto. Questo tema, quello della ricerca di sé attraverso la parola, è diventato un filo conduttore che ha attraversato tutta la sua produzione letteraria.
Dopo l’esordio con La bambina (1976) e Piazza mia bella piazza (1978), entrambi pubblicati da La Tartaruga, la Duranti ha dato alle stampe una serie di romanzi che hanno segnato la sua piena affermazione artistica: Lieto fine (Rizzoli, 1987), Effetti personali (Rizzoli, 1988, insignito del Premio Campiello), Ultima stesura (Rizzoli, 1991), Progetto Burlamacchi (Rizzoli, 1994) e Sogni mancini (Rizzoli, 1996). L’ultimo viaggio della Canaria (Marsilio, 2003). Quest’ultimo le valse il Premio letterario nazionale per la donna scrittrice.
Tra le sue ultime opere si annoverano Come quando fuori piove (Marsilio, 2006), Un anno senza canzoni (Marsilio, 2009) e Il diavolo alle calcagna (Nottetempo, 2011).
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- Non ho mai apprezzato il suo stile... Troppo borghese e......
- Francesca Duranti, una critica sottile alla borghesia... E se invece......
Francesca Duranti e la promozione della lettura
Oltre alla sua attività di scrittrice, Francesca Duranti si è dedicata anche alla traduzione e alla riflessione sul linguaggio, come dimostra il Manuale di conversazione: né rissa né noia (Pacini Fazzi, 2009). Nel 1988, insieme ad Antonio Dini, ha ideato il Premio dei Lettori, istituito a Lucca dalla Società Lucchese dei Lettori, e destinato al miglior romanzo presentato nel corso dell’anno nell’ambito delle iniziative dell’associazione. Un impegno che testimonia la sua profonda passione per la letteratura e il suo desiderio di promuovere la lettura e la cultura.
Tradotta in diciotto lingue e insignita di riconoscimenti anche all’estero – in Francia vinse il Prix des Lectrices de “Elle” – Francesca Duranti ha tracciato, con discrezione e rigore, un percorso letterario durato oltre quarant’anni, lasciando un segno nella storia del romanzo femminile italiano.
Per orientarsi fra testo e contesto
La capacità di Francesca Duranti di raccontare le sfumature dell’animo umano, di descrivere le contraddizioni della borghesia con ironia e malinconia, la rende una figura chiave per capire l’evoluzione del romanzo italiano del secondo Novecento. La sua opera è caratterizzata da una scrittura elegante e raffinata.
Per comprendere meglio il contesto in cui è nata e si è sviluppata la sua opera, può essere utile leggere anche le opere di altre grandi scrittrici italiane del secondo Novecento, come Lalla Romano, Alba De Cèspedes, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Amelia Rosselli, Anna Maria Ortese e Goliarda Sapienza.





