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- Gianfranco Rosi ha presentato il suo nuovo documentario, Sotto le nuvole, all’82a Mostra del Cinema di Venezia.
- Il regista ha trascorso tre anni immerso nel cuore di Napoli, andando nelle zone più nascoste e meno conosciute della città.
- Il film tocca sia il tema della paura, un sentimento universale che accomuna gli abitanti di Napoli, sia quello della speranza.
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi, presentato in concorso all’82a Mostra del Cinema di Venezia, è un documentario in bianco e nero che offre uno sguardo inedito e poetico sulla città di Napoli. Il regista, vincitore di prestigiosi riconoscimenti come il Leone d’Oro e l’Orso d’Oro, torna con un’opera che affronta le contraddizioni, le memorie e le speranze di una città iconica. Il film, distribuito da 01 Distribution, arriverà nelle sale italiane il 18 settembre 2025.
Sotto le nuvole, un viaggio nella memoria
Sotto le nuvole non è solo un documentario, ma un vero e proprio viaggio attraverso lo spazio, il tempo e la memoria. Rosi descrive Napoli come una “macchina del tempo”, una città sospesa dove il passato e il presente si fondono in un continuo divenire. Il regista ha trascorso tre anni immerso nel cuore di Napoli, andando nelle zone più nascoste e meno conosciute, quelle che si estendono oltre il Vesuvio, dove le nuvole sono spesso protagoniste del paesaggio.
Il bianco e nero, lungi dall’essere una semplice scelta estetica, diventa uno strumento narrativo potente, capace di trascendere gli stereotipi e di rivelare l’anima più autentica della città. Rosi si concentra sui silenzi, sulle atmosfere rarefatte, sui dettagli che sfuggono allo sguardo distratto. Il risultato è un ritratto intimo e profondo di una città che vive “sotto le nuvole”, fragile ma allo stesso tempo irriducibile.
Il documentario si snoda attraverso una serie di quadri che ritraggono la vita quotidiana di Napoli: archeologi al lavoro tra le rovine di Pompei, vigili del fuoco pronti a rispondere alle chiamate di emergenza, anziani che aprono le porte delle loro botteghe ai giovani del quartiere, navi che scaricano grano nel porto di Torre Annunziata. Ogni scena è un tassello di un mosaico complesso e affascinante, che restituisce la ricchezza e la diversità di una città in perenne trasformazione.
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Quando paura e speranza convivono
Uno dei temi centrali di Sotto le nuvole è la paura, un sentimento universale che accomuna gli abitanti di Napoli. La paura del terremoto, delle eruzioni vulcaniche, della precarietà economica e sociale. Rosi cattura le voci di chi chiama i vigili del fuoco, persone anonime che esprimono le loro angosce e le loro speranze. In queste telefonate, spesso frammentarie e concitate, si rivela tutto il dramma e la forza narrativa del film.
Ma Sotto le nuvole non è solo un film sulla paura. È anche un film sulla speranza, sulla resilienza, sulla capacità di trovare bellezza e significato anche nelle situazioni più difficili. Rosi mostra la vitalità del tessuto sociale napoletano, la solidarietà tra le persone, la voglia di costruire. Il maestro di strada che si dedica ai bambini e agli adolescenti o i custodi dei musei che si prendono cura dei reperti archeologici sono solo alcuni esempi di questa umanità operosa e generosa.
Lo sguardo di Rosi «sotto le nuvole»
Gianfranco Rosi è un regista capace di trasformare il reale in poesia. Il suo cinema è uno sguardo attento e partecipe, che si immerge nella vita delle persone e dei luoghi, senza giudicare né manipolare. In Sotto le nuvole Rosi utilizza il bianco e nero per creare un’atmosfera sospesa, fuori dal tempo, che invita lo spettatore a riflettere sulla storia, sulla memoria e sul futuro di Napoli.
Il regista, durante la lavorazione del suo documentario, ha raccolto storie, osservato le nuvole, ascoltato le voci della gente. Il suo metodo di lavoro è basato sull’incontro, sulla fiducia, sulla capacità di lasciarsi sorprendere dalla realtà. Il risultato è un film che è anche un’esperienza sensoriale completa, un viaggio emozionante nel cuore di Napoli.
Rosi ha curato personalmente la fotografia e il suono del film, firmando anche il soggetto insieme a Carmelo Marabello e Marie-Pierre Müller. Il montaggio è di Fabrizio Federico, con la consulenza di Joe Bini, mentre la colonna sonora è firmata da Daniel Blumberg. Un team di professionisti che ha contribuito a creare un’opera di grande valore artistico e culturale.
Per orientarsi fra testo e contesto
Napoli, con le sue contraddizioni e la sua storia millenaria, è da sempre una fonte inesauribile di ispirazione per il mondo dell’arte. Tuttavia, la rappresentazione di questa città nel cinema, nel teatro e nella poesia è spesso insidiata da stereotipi che ne limitano la complessità e ne distorcono l’immagine.
Walter Benjamin, già nel 1931, metteva in guardia dal rischio di una visione romantica e superficiale di Napoli, ridotta a «un’invenzione dell’industria turistica». Oggi, a distanza di quasi un secolo, questa osservazione rimane quanto mai attuale. Sotto le nuvole, in tal senso, si inserisce nel solco della migliore tradizione del cinema documentario italiano, un cinema capace di raccontare il mondo a partire da frammenti apparentemente minimi, trasformati in un affresco universale.
La realizzazione del film è stata possibile grazie alla collaborazione di 21Uno Film e Gianfranco Rosi, Stemal Entertainment con Donatella Palermo, Rai Cinema e, a livello internazionale, Les Films d’Ici – Arte France Cinéma, con il sostegno del Mic – Dg Cinema e Audiovisivo. La distribuzione globale è curata da The Match Factory, rappresentata da Michael Weber.
Per chi volesse approfondire la conoscenza con le opere precedenti di Gianfranco Rosi, si consiglia di recuperare Sacro GRA (2013), Leone d’Oro a Venezia, e Fuocoammare (2016), Orso d’Oro a Berlino. Entrambi i film affrontano temi importanti come l’identità, la marginalità e l’immigrazione, con uno stile narrativo originale e coinvolgente.