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- Il nuovo saggio di Alessandro Baricco, Breve storia eretica della Musica Classica, offre una prospettiva inedita sulla storia della musica.
- Il saggio è suddiviso in tre sezioni, ognuna delle quali analizza una fase cruciale nella metamorfosi della musica occidentale.
- Baricco, dopo aver analizzato la rivoluzione digitale in saggi come I barbari e The Game, ora affronta la musica classica per scardinare le narrazioni consolidate.
Il 16 settembre 2025 è uscito per Feltrinelli Breve storia eretica della Musica Classica di Alessandro Baricco. Baricco, celebre per la sua abilità nel sovvertire le regole della scrittura, sprona i lettori a concepire la musica non come una semplice successione di opere maestre, bensì come una narrazione profondamente umana le cui radici arrivano da lontano.
I tre movimenti del saggio sulla musica di Baricco
Il saggio è suddiviso in tre sezioni, ognuna delle quali analizza una fase cruciale nella metamorfosi della musica occidentale.
Atto I – La Prima Musica: Baricco ci guida in un’era antica, situata idealmente nel V secolo, dove la musica era strettamente connessa all’ambiente naturale. I suoni erano percepiti come manifestazioni cosmiche, forze misteriose da abbracciare con rispetto. In questa fase iniziale, la musica operava come un idioma universale e sacro, fungendo da collegamento tra l’umanità e il divino. Dice Baricco: «La Prima Musica insegnò a vivere in armonia con la Natura, accogliendone mitemente i doni».
Atto II – La Musica del Disordine: Con l’avvento delle grandi tradizioni europee, la musica cessa di essere vista come una presenza divina e si trasforma in un mezzo di espressione prettamente umana. È l’epoca delle discordanze, dei contrasti, delle libertà creative. La musica fa proprie le debolezze umane, le emozioni, le fratture. In questo “disordine”, che evoca l’eresia e l’innovazione pura, si affermano la personalità, la temerarietà e la ricerca del nuovo. L’accettazione dell’imperfezione si eleva a valore artistico.
Atto III – La Musica Classica: L’apice del saggio è rappresentato dalla nascita della musica classica come la conosciamo oggi: un sistema organizzato, un’ossatura di norme e armonie. I suoni non sono più indomiti, ma sono stati regolamentati, resi familiari, forgiati secondo un progetto estetico in cui ogni elemento risponde a una logica superiore. È il periodo di Bach, Mozart e Beethoven, che hanno convertito l’arte dei suoni in un’espressione universale di bellezza. Tuttavia, Baricco sottolinea l’ambivalenza di questa conquista: se da un lato l’ordine genera capolavori eterni, dall’altro implica la perdita dell’enigma primordiale, la sparizione di una libertà che era prosperata nel periodo del disordine.
- Che bello! Finalmente qualcuno che guarda la musica classica......
- Non sono d'accordo. Baricco banalizza la complessità della musica......
- E se la vera eresia fosse non tanto nella musica, ma......
La storia «eretica» di Baricco sulla musica
L’approccio di Baricco propone una prospettiva alternativa sulle forze che hanno vivacizzato la creatività musicale occidentale. L’autore suggerisce di cogliere la continua alternanza tra l’armonia dell’universo e il caos del panorama umano, tra l’anelito alla perfezione e l’assenso al disordine. La «storia eretica» di Baricco non è unicamente un’opera sulla musica, ma un atto di dissenso intellettuale che esamina il presente tramite il passato, invitando i lettori a partecipare a un rinnovamento dell’intelletto.
La scelta di un racconto «breve ed eretico» non è casuale. La sintesi consente di superare l’erudizione e di afferrare il quadro complessivo, la “costellazione” che i dettagli sovente oscurano. L’eresia, d’altra parte, è una metamorfosi della prospettiva rispetto alla narrazione ottocentesca, basata sull’idea di avanzamento, sulla superiorità dell’uomo sulla natura e sull’epopea dei “grandi” che costringono i suoni all’ordine.
Dopo il digitale, un’indagine sul linguaggio della musica
Baricco non ha intenzione di semplificare la storia della musica, bensì di individuare la quintessenza di secoli di consuetudini musicali in una trama comprensibile, simile a un corso d’acqua su una mappa. L’allontanamento dal dettaglio permette di rivelare legami e itinerari che da una visione ravvicinata rimarrebbero inintellegibili.
Breve storia eretica della Musica Classica è disponibile in tre edizioni alternative, ognuna dedicata a un compositore emblematico: Bach, Mozart e Beethoven. Inoltre, il libro è affiancato da un podcast disponibile su tutte le piattaforme, a conferma dell’attenzione di Baricco verso i nuovi linguaggi e le nuove modalità di consumo culturale. L’opera prosegue la produzione saggistica di Baricco, che da sempre si interroga sul modo in cui la cultura modifica forma, linguaggio e significato al variare dei modelli storici. Dopo aver analizzato la rivoluzione digitale in saggi come I barbari (Fandango, 2006) e The Game (Einaudi, 2018), Baricco affronta ora un patrimonio considerato intoccabile come la musica classica, con l’obiettivo di scardinare le narrazioni consolidate, mettere in discussione i luoghi comuni e cercare il senso profondo nelle pieghe di una storia apparentemente già scritta.
Per orientarsi fra testo e contesto
Breve storia eretica della Musica Classica è un’opera stimolante e accessibile, in grado di avvicinare anche i profani al mondo della musica classica. Bariccom ci esorta a volteggiare con il mistero dei suoni, a interrogarci sul nostro rapporto con la tradizione e a riscoprire la bellezza e la profondità di un’arte che continua a comunicare con noi attraverso i secoli.
Nella visione di Baricco, la musica primordiale educava a convivere in armonia con la natura, ricevendo con animo gentile i suoi doni. Dentro questo caos, portatore di una ventata di innovazione pura, prendevono forma la singolarità, l’ardimento e la continua esplorazione di nuove frontiere. Doni che, con l’avvento della musica classica, bisogna oggi recuperare.