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- Il saggio Il futuro della verità di Werner Herzog, edito da Feltrinelli, intende rispondere a una domanda cruciale: che cos’è la verità?
- Herzog definisce la verità come «estatica», cioè capace di rivelarsi attraverso la stilizzazione, la narrazione e l’invenzione.
- Nel suo libro, il regista analizza inganni storici come la battaglia di Qadesh, la donazione di Costantino e i falsi diari di Hitler, con lo scopo di riflettere sulla manipolazione della verità nel corso della storia.
Si intitola Il futuro della verità il saggio di Werner Herzog appena uscito per Feltrinelli. In un’epoca segnata da un’incessante proliferazione di fake news, disinformazione e dall’avvento di un’intelligenza artificiale in costante evoluzione, il libro intende rispondere a una domanda cruciale: che cos’è la verità? Il celebre regista tedesco, figura iconica del cinema contemporaneo, prova ad affrontare questo interrogativo a 360 gradi.
Herzog, che ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia 2025, si addentra in un’indagine sul concetto di verità, rifiutando una visione semplicistica basata sull’accumulo di dati empirici. La sua ricerca si spinge oltre, verso una dimensione più poetica, visionaria e, soprattutto, estatica.
La verità «estatica» di Werner Herzog
Herzog definisce infatti la sua concezione di verità come «estatica», un’esperienza che trascende la mera oggettività dei fatti. Per lui, la verità si rivela attraverso la stilizzazione, la narrazione e persino l’invenzione. Non si tratta di negare l’importanza dei fatti, ma di riconoscerne i limiti nel cogliere la complessità e la profondità dell’esperienza umana.
Il regista esplora questa «verità estatica» attraverso un’analisi di grandi inganni storici, come la battaglia di Qadesh, la donazione di Costantino e i falsi diari di Hitler. Questi esempi, apparentemente distanti dalla nostra realtà quotidiana, diventano il punto di partenza per una riflessione più ampia sulla natura della verità e sulla sua manipolazione nel corso della storia.
Herzog non si limita a esaminare eventi storici, ma attinge anche ai suoi ricordi personali e alle sue esperienze di vita. Attraverso aneddoti e riflessioni intime, ci invita a guardare oltre i fatti, a interrogarci sulle nostre certezze e a cercare la verità in luoghi inaspettati.
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Un viaggio attraverso storia, filosofia e finzione
Il futuro della verità è un saggio-narrazione che intreccia storia, filosofia, memoria e finzione. Herzog dimostra una straordinaria capacità di spaziare tra discipline diverse, offrendo al lettore una prospettiva stimolante sulla natura del reale.
Il libro non si propone di fornire risposte definitive, ma piuttosto di sollevare interrogativi e di suscitare nel lettore una riflessione personale. Herzog lo sollecita a interrogarsi sulle sue convinzioni, a mettere in discussione le verità apparenti e a cercare un significato più profondo. A tale scopo, utilizza uno stile di scrittura visionario, lucido e radicale. Proprio come nel suo cinema, in cui la sua voce risulta essere tra le più potenti del nostro tempo.
L’eredità di un maestro del cinema (e non solo)
Werner Herzog non è solo un regista di fama mondiale, ma anche uno scrittore prolifico e originale. I suoi libri, come i suoi film, sono caratterizzati da una profonda riflessione sulla condizione umana, da una ricerca incessante della verità e da una visione del mondo inconfondibile.
Il futuro della verità si inserisce in un percorso che comprende opere come Il crepuscolo del mondo (Feltrinelli, 2021), un racconto intenso sulla storia di Hiroo Onoda, l’ultimo soldato giapponese della Seconda guerra mondiale, e Ognuno per sé e Dio contro tutti (Feltrinelli, 2023), la sua autobiografia ufficiale.
In questi libri, come nei suoi film, Herzog si inoltra in quei confini della realtà che permettono di cercare un significato più profondo nell’esistenza. La sua opera è un suggerimento a non accontentarsi delle apparenze, a guardare oltre i fatti e a cercare la verità in noi stessi e nel mondo che ci circonda.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il futuro della verità di Werner Herzog è un’opera che trova la giusta collocazione nel panorama contemporaneo, un’epoca in cui la verità sembra essere sempre più sfuggente e manipolabile. Il libro non offre risposte semplici o soluzioni preconfezionate, ma piuttosto un invito a una riflessione critica e personale sulla natura della verità e sul suo ruolo nella nostra vita.
Herzog ricorda l’importanza delle fonti, affinché non ci si soffermi sulle verità apparenti. La sua «verità estatica» non è una verità immutabile, ma piuttosto un’esperienza soggettiva e in continua evoluzione, che si rivela attraverso la poesia, la narrazione e l’invenzione. Il suo libro è un’occasione per confrontarsi con il pensiero di uno degli intellettuali del nostro tempo, un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità e alla sua rappresentazione attraverso il cinema e la letteratura.