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Ma che ci azzecca Jane Austen con la serie «Bridgerton»?

Un saggio analizza le differenze tra l’epoca della Regency della scrittrice britannica e quella patinata che emerge nella famosa serie ambientata nello stesso periodo.
  • Il saggio Jane Austen non è Bridgerton di Adalgisa Marrocco analizza le differenze tra due modi molto diversi di rappresentare l’epoca Regency.
  • L’opera di Jane Austen pone al centro la considerazione reciproca, l’autodeterminazione e la responsabilità morale.
  • I romanzi di Julia Quinn, da cui è tratta la serie Bridgerton, pur essendo usciti tra il 2000 e il 2006, mostrano già segnali di superamento.

L’ondata di successo della serie Bridgerton ha riportato in auge l’epoca Regency, il periodo storico inglese tra il 1811 e il 1820 che fa da sfondo anche ai romanzi di Jane Austen. Alla scrittrice, fra l’altro, è dedicata l’edizione 2025 di Più libri più liberi, in occasione del 250mo anniversario della sua nascita. Tuttavia, emerge una crescente tendenza a sovrapporre le due narrazioni, alimentata dai social media e dall’immaginario collettivo contemporaneo. Questo parallelismo, però, rischia di offuscare le peculiarità e le complessità dell’opera austeniana, riducendola a una mera cornice estetica.

Il saggio Jane Austen non è Bridgerton di Adalgisa Marrocco, appena pubblicato da Rogas Edizioni, si propone di fare chiarezza su questo cortocircuito culturale. Marrocco analizza con precisione chirurgica le differenze tra la Regency descritta da Austen e quella rappresentata in Bridgerton, evidenziando come quest’ultima sia una versione semplificata e patinata, calibrata sulle logiche dell’intrattenimento contemporaneo. La Regency austeniana, al contrario, è un mondo pulsante e complesso, in cui la società prende forma attraverso rituali come la casa, il ballo, il dialogo e il matrimonio, inteso come patto economico e affettivo.

Perché Bridgerton non è frutto di Austen

Un altro aspetto cruciale affrontato nel saggio è la rappresentazione del consenso e delle dinamiche di potere. Marrocco mette in luce come alcuni passaggi della saga Bridgerton sollevino interrogativi alla luce della sensibilità contemporanea, come le pressioni di Anthony su Kate, le minacce di Benedict verso Sophie e la scena controversa tra Daphne e Simon. Austen, pur scrivendo in un contesto patriarcale estremamente rigoroso, riesce comunque a porre al centro della sua produzione letteraria la considerazione reciproca, la capacità di autodeterminazione e la responsabilità morale.

Tutti elementi che rendono la sua opera più attuale che mai, non solo perché sono in sintonia con i dibattiti odierni, ma perché permettono di interpretare il passato senza la distorsione artificiale di Bridgerton e senza scambiare la mera apparenza di un costume con il significato intrinseco di una vicenda.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente un'analisi che smonta l'hype di "Bridgerton"... 👏...
  • Austen vs. Bridgerton? Mela e pere, dai! 🙄...
  • E se Austen ci parlasse ancora oggi di consenso... 🤔...

Bridgerton, una serie invecchiata presto

Il saggio analizza anche la diversa tenuta nel tempo dei due universi narrativi. I romanzi di Julia Quinn, da cui è tratta la saga, usciti tra il 2000 e il 2006, rivelano già segnali di superamento e ripropongono schemi relazionali che oggi sono ritenuti problematici. L’opera di Austen, invece, continua a stimolare lettori e studiosi, consolidando la sua posizione come elemento fondamentale della grande tradizione del romanzo europeo moderno, capace di coniugare acuta osservazione sociale con profonda sensibilità emotiva.

Il suo spessore, in sostanza, non risiede tanto e solo nell’ambientazione, quanto nella sua capacità di andare in profondità nelle dinamiche dell’essere umano. Un aspetto assolutamente carente nelle puntate di Bridgerton.

Per orientarsi fra testo e contesto

Jane Austen non è Bridgerton si rivolge tanto ai lettori abituali di Austen quanto a chi si è avvicinato al periodo Regency attraverso la serie Netflix. Il saggio offre strumenti utili per leggere le serie con la stessa attenzione con cui si analizzerebbe una saga fantasy o un universo cinematografico condiviso, invitando a una riflessione più profonda su cosa desideriamo dal nostro immaginario storico e cosa chiediamo oggi ai personaggi che parlano d’amore, libertà e responsabilità.

Il libri di Adalgisa Marrocco mira a contestualizzare e valorizzare l’opera di Jane Austen, sottraendola a interpretazioni superficiali e riduttive. In questo senso, si pone in continuità con il precedente lavoro dell’autrice, Dite la vostra Mr. Darcy. Pubblico e privato in Jane Austen (Rogas, 2022), che si soffermava sul rapporto tra sfera pubblica e privata nell’opera austeniana. Entrambi i lavori rappresentano una lettura attenta e consapevole dei romanzi di Austen, capaci di offrire spunti di riflessione sul nostro presente.


Articolo ibrido in cui i contenuti selezionati dall’AI sono stati rivisti da un essere umano.(scopri di più)
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