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- L’autobiografia di Margaret Atwood, Le nostre vite, è stata pubblicata il 4 novembre 2025 in Italia da Ponte alle Grazie.
- Atwood ha pubblicato 17 romanzi, 19 raccolte di poesie e 11 opere di saggistica, dimostrando la sua versatilità e creatività nel toccare una vasta gamma di temi.
- Il racconto dell’ancella, pubblicato nel 1985, è diventato un simbolo della lotta contro l’oppressione e il totalitarismo.
Ogni scrittore è almeno due esseri: quello che vive e quello che scrive
L’autobiografia (o una specie, come si legge sulla copertina) di Margaret Atwood è uscita in contemporanea mondiale il 4 novembre 2025. L’opera, Book of Lives: A Memoir of Sorts, in Italia ha visto la luce con il titolo Le nostre vite, pubblicata dal marchio editoriale Ponte alle Grazie. Un titolo che – va detto – non spicca certo per originalità, come abbiamo avuto modo di sottolineare in più occasioni. Segno di una trascuratezza che da qualche tempo sta appannando la qualità dell’editoria dalle nostre parti. Pazienza. Ci si consola, in questo caso, con le riflessioni della scrittrice conosciuta principalmente per il suo celebre romanzo distopico, Il racconto dell’ancella, ripetutamente in lizza per il Premio Nobel per la Letteratura.
Troppa esperienza per un solo libro
Margaret Atwood, nata a Ottawa il 18 novembre 1939, ha attraversato decenni di storia e cultura, testimoniando e interpretando i cambiamenti sociali e politici con una lucidità e una profondità rare. La sua bibliografia conta 17 romanzi, 19 raccolte di poesie, 11 opere di saggistica, oltre a numerosi racconti e libri per bambini. Un corpus imponente che testimonia la sua inesauribile creatività e la sua capacità di spaziare tra generi e temi diversi.
L’idea di un’autobiografia era stata inizialmente accolta con scetticismo dalla stessa Atwood, che temeva di annoiare il pubblico con un resoconto della sua vita. Tuttavia, la proposta di un’autobiografia in “stile letterario” ha acceso il suo interesse, offrendole la possibilità di intrecciare la sua esperienza personale con la sua opera letteraria, in dialogo fecondo tra vita e arte.
«Ho sudato sangue per questo libro», ha confessato Atwood, ammettendo la difficoltà nel riuscire a condensare la sua esistenza in un unico volume. «C’è troppa esperienza da racchiudere in un solo tomo; se avessi vissuto solo per un quarto di secolo, come John Keats, sarebbe stato un lavoro più snello».
- Finalmente un'autobiografia da una scrittrice così influente! 🤩... ...
- Non so, le autobiografie di solito sono autocelebrative... 🤔......
- Interessante come Atwood intrecci vita e opera, ma cosa ne penserà... 🧐......
La vita e le opere di Margaret Atwood
Le nostre vite è un viaggio attraverso le tappe fondamentali della vita di Margaret Atwood, dalla sua infanzia nomade nel Canada settentrionale, trascorsa nelle foreste del Québec al seguito del padre entomologo, al suo soggiorno a Berlino Est, dove ha concepito il suo romanzo più celebre, Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s Tale), pubblicato nel 1985 da McClelland and Stewart e in Italia da Mondadori nel 1988.
L’autobiografia ripercorre anche la sua relazione con il romanziere Graeme Gibson, suo compagno di vita e di lavoro, scomparso nel 2019. Ma nel libro sono elencati incontri con poeti, orsi, attori hollywoodiani e grandi protagonisti del XX secolo. Un universo caratterizzato da una profonda riflessione sulla condizione umana, sulla natura del potere e sulla fragilità dell’ambiente. In Le nostre vite, Atwood rivisita le pietre miliari della sua esistenza, collegandole ai libri che hanno esercitato un’influenza sul suo percorso letterario e umano. Non mancano alcuni aneddoti sulla invenzione del sistema LongPen che permette di facilitare la scrittura robotica a distanza di documenti.
L’impatto culturale di un’icona letteraria
Margaret Atwood è un’icona culturale, una figura di riferimento per il femminismo, l’ambientalismo e la difesa dei diritti umani. Le sue opere hanno ispirato generazioni di lettori e scrittori, stimolando il dibattito su temi cruciali come il potere, la libertà, l’identità e il futuro del nostro pianeta. Il racconto dell’ancella, in particolare, è diventato un simbolo della lotta contro l’oppressione e il totalitarismo, un monito contro i pericoli del fanatismo religioso e politico. Il romanzo, ambientato in una distopica Repubblica di Gilead, dove le donne sono ridotte a schiave riproduttive, ha avuto un impatto enorme sulla cultura popolare, ispirando film, serie televisive, opere teatrali e musicali.
Ma l’opera di Atwood non si limita a Il racconto dell’ancella. I suoi romanzi, le sue poesie e i suoi saggi toccano una vasta gamma di temi, dalla condizione femminile alla crisi ecologica, dalla memoria al trauma, dalla tecnologia al futuro dell’umanità. Tra le sue opere più significative vanno ricordate La donna da mangiare (The Edible Woman), il suo primo romanzo, pubblicato nel 1969 da McClelland and Stewart, Occhio di gatto (Cat’s Eye), pubblicato nel 1988 da McClelland and Stewart, e I testamenti (The Testaments), pubblicato nel 2019 da Chatto & Windus, il sequel de Il racconto dell’ancella, che ha vinto il Booker Prize.
Per orientarsi fra testo e contesto
Attraverso Le nostre vite, Margaret Atwood ci concede un accesso privilegiato al suo mondo creativo. La scrittrice svela i meccanismi dietro la sua penna straordinaria. Esamina il legame tra vita concreta ed espressione artistica, rivelando quei processi mentali da cui scaturisce l’immaginazione collettiva.
Il volume si pone quindi come stimolo per comprendere il valore intrinseco della letteratura nella società contemporanea: capace non solo di decifrare il presente, ma anche di immaginare scenari futuri. Per chi volesse approfondire la conoscenza di Margaret Atwood, oltre al titolo più volte ricordato, Il racconto dell’ancella, si raccomanda la lettura di L’altra Grace (Ponte alle Grazie, 2008), I testamenti (Ponte alle Grazie, 2019) e La donna da mangiare (Ponte alle Grazie, 2020).








