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«L'anniversario» Andrea Bajani

«L’anniversario» di Andrea Bajani vince il Premio Strega 2025

Come da pronostico, la giuria formata da 400 Amici della domenica e da altri votanti ha assegnato allo scrittore romano il prestigioso riconoscimento.
  • L’anniversario di Andrea Bajani ha vinto il Premio Strega 2025.
  • L’opera affronta il tema del totalitarismo familiare, con una narrazione che combina calma con incisività.
  • Il protagonista inizia un percorso di liberazione dalle dinamiche familiari oppressive, cambiando completamente vita.
  • Non sono mancate le polemiche, alimentate da alcune dichiarazioni del ministro della Cultura, Alessandro Giuli.

Nessuna sorpresa. L’anniversario di Andrea Bajani, edito da Feltrinelli nel 2025, ha vinto il 3 luglio 2025 il Premio Strega con 194 voti. Aveva già conquistato, un mese prima, il Premio Strega Giovani. Alle spalle di Bajani si sono piazzati Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli), 133 voti; Nadia Terranova con Quello che so di te (Guanda), 117 voti; Paolo Nori con Chiudo la porta e urlo (Mondadori), 103 voti; Michele Ruol con Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), 99 voti.

Il Premio è stato assegnato da una giuria composta da 400 Amici della domenica, a cui si aggiungono 245 votanti dall’estero selezionati da 35 Istituti italiani di cultura nel mondo, 25 voti collettivi provenienti da scuole, università̀ e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria. La serata finale, tenutasi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, è stata preceduta e accompagnata da tensioni e discussioni che hanno riguardato il futuro della manifestazione e il suo rapporto con le istituzioni.

Di cosa parla L’anniversario di Bajani

Con uno sguardo acuto sul tema del totalitarismo familiare, il romanzo racconta la storia drammatica di una donna disposta a sacrificare ogni cosa pur di ottenere l’accettazione dal suo consorte. Quest’ultimo esercita su di lei e sui loro figli un dominio senza appello. La rigida struttura del possesso emotivo comporta una condizione di isolamento per la protagonista. Gli occasionali contatti esterni – come quelli con i compagni di scuola o le amicizie materne – sembrano solo rafforzare questa clausura affettiva. Il figlio si trova così imprigionato tra pareti oppressive, ma nutre dentro sé stesso una fiamma ardente per nuovi orizzonti e l’anelito alla libertà.

Il libro apre la porta a una serie di domande: sussiste veramente la possibilità di lasciare indietro il proprio nucleo familiare? Si può sfuggire al peso dell’eredità delle origini?Quesiti che vengono esplorati mediante uno stile narrativo che combina calma con incisività.

Cosa ne pensi?
  • Una riflessione intensa sulla libertà e l'amore... 😊...
  • Trovo il tema del totalitarismo familiare troppo pesante... 😒...
  • Un'analisi alternativa del rapporto tra memoria e narrazione... 🤔...

Un romanzo di coraggio e liberazione

Dopo aver vissuto sotto il peso costante e insidioso della violenza familiare per lunghi anni, il protagonista riesce finalmente a trovare il coraggio necessario ad abbandonare la sua casa natale. La decisione si consuma dieci anni prima dell’inizio della storia narrata nel romanzo e costituisce un’autentica svolta nella sua vita personale. Il protagonista non solo cambia il suo numero telefonico, ma anche la residenza, fino ad andare in un altro continente. In questo modo costruisce una barriera invalicabile che lo separa dal suo passato travagliato. L’emancipazione rappresenta per lui una vera liberazione: i successivi dieci anni saranno i più gratificanti mai vissuti.

Bajani consegna al lettore un romanzo di liberazione, in cui vengono svelate le intricate dinamiche oppressive del contesto familiare. Lo stile si distingue per l’assoluta chiarezza ed eleganza, in cui vengono catturate le sfumature delle emozioni assieme al fervido desiderio di autonomia.

I meccanismi della memoria e del racconto

L’anniversario va oltre un’opera dedicata esclusivamente alla liberazione personale. Si conferma piuttosto come una riflessione sui meccanismi della memoria e dell’arte del racconto. La storia segue le vicende del protagonista attraverso una voce descritta come scandalosamente calma, in grado di esplorare senza reticenze le verità più aspre con candore disarmante. Un approccio che permette al lettore un’immediata immersione nella trama, facendogli avvertire il peso delle esperienze vissute dal personaggio principale assieme alla sua aspirazione a una nuova vita.

Le pagine di Bajani hanno ottenuto ampio riconoscimento per la loro capacità di trattare i fatti insieme all’opprimente fardello della memoria. Il romanzo sa scoprire con puntigliosità le relazioni familiari, fornendo così un punto di vista inedito su temi fondamentali quali amore, possesso e libertà individuale.

Le polemiche attorno al Premio Strega

La serata finale del Premio Strega è stata preceduta da polemiche riguardanti il possibile trasferimento della manifestazione a Cinecittà a partire dal 2026, in occasione dell’ottantesimo anniversario del premio. Questa ipotesi, avanzata dal Ministero della Cultura, ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo letterario. Alcuni, come Dacia Maraini, si sono espressi a favore del mantenimento della sede storica del Ninfeo di Villa Giulia, sottolineando il suo valore simbolico e la sua importanza per la comunità letteraria. Altri, come Elisabetta Rasy, hanno suggerito la possibilità di alternare le due sedi, riconoscendo il fascino di Cinecittà ma senza rinunciare alla tradizione del Ninfeo. La decisione finale spetta alla Fondazione Bellonci, che dovrà valutare attentamente i pro e i contro di questa scelta.

Le polemiche sono state alimentate anche da alcune dichiarazioni del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che aveva lamentato di non aver ricevuto i libri dei finalisti e aveva ironizzato sulla sua posizione nei confronti del premio. Tuttavia, la presenza alla serata finale del presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ha stemperato le tensioni pregresse. Tensioni che mettono in luce le sfide che il Premio Strega si trova ad affrontare in un contesto culturale in rapido cambiamento.

Da un lato, la manifestazione deve preservare la sua identità e il suo prestigio, mantenendo un legame con la sua storia e con la comunità letteraria. Dall’altro, deve essere in grado di rinnovarsi e di adattarsi alle nuove esigenze del pubblico, sperimentando nuove forme di comunicazione e di coinvolgimento.

Per orientarsi fra testo e contesto

L’anniversario di Andrea Bajani appartiene a una tradizione letteraria che vede gli scrittori impegnati nell’affrontare argomenti che spesso sono considerati tabù. Tra questi spiccano il totalitarismo delle dinamiche familiari e la necessità intrinseca dell’individuo di ritrovare una propria libertà. Attraverso uno stile tanto elegante quanto penetrante, Bajani offre una visione innovativa sull’argomento, incoraggiando così i lettori a meditare sulle loro esperienze personali legate ai legami familiari.
Già noto per altre opere dal forte impatto emotivo, Bajani approfondisce ulteriormente un ambito delicato come quello dei legami familiari con un testo che va in profondità.

L’assegnazione del Premio Strega 2025, in tal senso, si conferma un importante barometro del gusto letterario contemporaneo, poiché offre uno spaccato sulle tematiche e gli stili narrativi che più attraggono i lettori italiani di oggi.

Articolo pubblicato a gennaio 2025 e aggiornato il 4 luglio

Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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