Frederick Forsyth chiude l’epoca d’oro della spy story

Frederick Forsyth è morto il 9 giugno 2025, all’età di 86 anni. Forsyth, figura di spicco nel panorama della narrativa di spionaggio (che si può considerare un genere a sé o un sottogenere del giallo), ha lasciato un’impronta indelebile con i suoi romanzi avvincenti e ricchi di dettagli realistici. La sua morte segna la fine di un’era, quella dei grandi maestri della spy story britannica, che include nomi del calibro di Graham Greene, Ian Fleming e John le Carré.

Forsyth e la spy story che arriva dalla vita

La vita di Frederick Forsyth è stata un romanzo (e una spy story) essa stessa. Nato nel Kent il 25 agosto 1938, Forsyth ha intrapreso una carriera eclettica e avventurosa prima di dedicarsi alla scrittura. Giovane pilota della Royal Air Force (RAF), giornalista per Reuters e BBC, e, come rivelato nella sua autobiografia The Outsider: My Life in Intrigue (Weidenfeld & Nicolson, 2015), collaboratore dei servizi segreti britannici MI6, Forsyth ha attinto a piene mani dalle sue esperienze per creare storie di spionaggio che hanno catturato l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo. La sua conoscenza diretta del mondo dell’intelligence, unita a una capacità narrativa impeccabile, ha reso i suoi romanzi incredibilmente realistici e avvincenti.

Forsyth ha iniziato la sua carriera giornalistica in Francia nel 1961, dove ha seguito da vicino le attività dell’OAS (Organisation de l’Armée Secrète) l’organizzazione clandestina che mirava ad assassinare il presidente Charles de Gaulle. Questa esperienza ha fornito l’ispirazione per il suo primo e più celebre romanzo, Il giorno dello sciacallo , un thriller mozzafiato che ha ridefinito il genere e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Successivamente, come corrispondente in Nigeria durante la guerra del Biafra, ha avuto modo di conoscere il mondo dei mercenari, un’esperienza che ha poi trasposto nel suo romanzo I mastini della guerra.

Il successo planetario e l’eredità letteraria

Il successo di Forsyth è stato planetario. I suoi romanzi, tradotti in oltre trenta lingue, hanno venduto complessivamente più di 75 milioni di copie. Tra i suoi titoli più celebri, oltre a Il giorno dello sciacallo e I mastini della guerra, si ricordano Dossier Odessa, Il quarto protocollo, Il negoziatore e Il pugno di Dio. Molti dei suoi romanzi sono stati adattati per il cinema e la televisione, contribuendo a consolidare la sua fama e a raggiungere un pubblico ancora più vasto.

La scrittura di Forsyth è caratterizzata da uno stile asciutto, preciso e ricco di dettagli tecnici e geopolitici. I suoi romanzi sono il risultato di un’accurata ricerca e di una profonda conoscenza del mondo dello spionaggio e della politica internazionale. Forsyth non si è limitato a raccontare storie di fantasia, ma ha offerto ai suoi lettori uno sguardo realistico e spesso inquietante sui meccanismi del potere e sulle trame oscure che si celano dietro gli eventi storici. A cui ha aggiunto la sua capacità di creare suspense e di tenere il lettore incollato alla pagina.

Nonostante questo successo, Forsyth non ha mai nascosto un rapporto pragmatico con la scrittura. In diverse occasioni ha affermato di scrivere per denaro, ma questa affermazione non sminuisce il valore della sua opera.

Oltre la spy story, l’uomo Forsyth

Oltre alla sua carriera di scrittore, Forsyth è stato anche una figura controversa. Aperto critico di Tony Blair, si è schierato a favore della Brexit, sostenendo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Le sue posizioni politiche, spesso espresse in modo diretto e senza compromessi, hanno suscitato spesso polemiche. Tuttavia, anche in questo caso, ha dimostrato di essere un uomo indipendente e fedele alle proprie convinzioni.

Il suo ultimo romanzo, La volpe, è stato annunciato come il suo ultimo lavoro, ma Forsyth ha continuato a seguire da vicino gli eventi internazionali e a esprimere le sue opinioni su diversi temi di attualità. La sua voce, sempre lucida e pungente, mancherà al mondo della letteratura e del giornalismo.

Per orientarsi fra testo e contesto

La scomparsa di Frederick Forsyth rappresenta una perdita significativa per il mondo della spy story. La sua capacità di intrecciare realtà e finzione, unita a uno stile narrativo meticoloso e incalzante, ha reso i suoi romanzi dei classici del genere. Forsyth ha saputo raccontare le trame oscure del potere e i segreti dei servizi segreti con una precisione e un realismo che hanno catturato l’immaginazione di milioni di lettori in tutto il mondo. La sua eredità letteraria continuerà a vivere attraverso i suoi romanzi, che rimarranno una testimonianza del suo talento e della sua profonda conoscenza del mondo dello spionaggio.

Per chi volesse approfondire la conoscenza di questo autore, si consiglia di iniziare con Il giorno dello sciacallo, un thriller mozzafiato che ha ridefinito il genere e che ha consacrato Forsyth come uno dei maestri della spy story. Un’altra opera imperdibile è Dossier Odessa, un romanzo che svela i legami esistenti tra ex gerarchi nazisti e associazioni segrete nel dopoguerra. Entrambi i romanzi offrono uno sguardo inquietante e realistico sui meccanismi del potere e sulle trame oscure che spesso si nascondono dietro l’apparenza.