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Geraldine Brooks

Il premio Pulitzer Geraldine Brooks racconta il dolore

Dopo la perdita improvvisa del marito, la scrittrice intraprende un percorso di guarigione su un’isola sperduta. Da questa esperienza nasce «Ti ritrovo nel silenzio».
  • La vita di Geraldine Brooks è stata sconvolta nel 2019 dalla morte improvvisa del marito Tony Horwitz.
  • Per provare a elaborare il lutto, la scrittrice tre anni dopo decide di trovare rifugio in un’isola al largo della Tasmania.
  • La sua esperienza è confluita nel libro Ti ritrovo nel silenzio, da poco pubblicato in Italia da Neri Pozza Editore.

La vita può cambiare in un istante. Un concetto che Geraldine Brooks, autrice di successo e vincitrice del Premio Pulitzer nel 2006 per il romanzo March (edito in Italia nel 2005 con il titolo L’idealista da Neri Pozza), ha sperimentato in prima persona. Il Memorial Day del 2019 è infatti per lei una data che segna l’inizio di un percorso inatteso e doloroso, quando riceve una telefonata che le comunica la morte improvvisa del marito, Tony Horwitz, a soli sessant’anni. Tony, giornalista brillante e vincitore a sua volta del Premio Pulitzer nel 1995, si trovava a Washington D. C. per promuovere il suo ultimo libro quando è stato colto da un infarto.

La notizia è un fulmine a ciel sereno. Tony, descritto come un uomo in ottima salute e pieno di vita, scompare improvvisamente, lasciando un vuoto. Geraldine si trova catapultata in un vortice di incombenze pratiche e burocratiche: avvisare i figli, organizzare il funerale, identificare la salma, affrontare questioni legali e amministrative. In questo caos, il dolore personale fatica a trovare spazio, soffocato dalle urgenze del momento.

La fuga di Geraldine Brooks sull’isola

Tre anni trascorrono in un susseguirsi di impegni e successi letterari, ma il dolore rimane inespresso, un grumo rovente sotto la superficie. Geraldine si rende conto di aver bisogno di uno spazio per elaborare la perdita, per dare voce al suo lutto. Decide così di intraprendere un viaggio solitario verso un’isola remota al largo della Tasmania, Flinders Island, un luogo di bellezza selvaggia e silenzio profondo, ma anche un luogo intriso di storia e dolore. Tra il 1833 e il 1847, l’isola fu teatro dell’esilio forzato dei popoli aborigeni della Tasmania, un evento tragico che aggiunge un ulteriore strato di significato al ritiro volontario di Geraldine

L’isola diventa così un rifugio, un luogo dove Geraldine può finalmente confrontarsi con il suo dolore senza distrazioni. Qui, tra rocce color fuoco e spiagge isolate, può ricordare finalmente Tony, rivivere i momenti felici trascorsi insieme e piangere la sua assenza. Il tempo trascorso sull’isola è un processo di guarigione, un’occasione per riappropriarsi della propria vita e per ritrovare un senso di pace interiore.

Cosa ne pensi?
  • Che storia toccante! 🥰 L'amore e il dolore si intrecciano......
  • Non so, mi sembra un po' autoindulgente... 🤔 Tutta questa attenzione......
  • Interessante il parallelo con la storia degli aborigeni... 😮 Un dolore......

Ti ritrovo nel silenzio di Geraldine Brooks

Da questa esperienza nasce Ti ritrovo nel silenzio (Neri Pozza, traduzione di Marinella Magrì), un memoir che ha lo forza della grande narrativa. Nel libro Geraldine Brooks ripercorre la storia con il marito, dagli inizi alla Graduate School of Journalism della Columbia University di New York fino al matrimonio e alle esperienze condivise come giornalisti in giro per il mondo. Geraldine ricorda i momenti salienti della loro vita insieme: il lavoro come corrispondenti esteri, la vittoria di un Overseas Press Club Award per la copertura della prima guerra del Golfo, il Premio Pulitzer vinto da Tony per i suoi articoli sul lavoro sottopagato in America. Ma soprattutto, ricorda le piccole cose quotidiane: la complicità, i pasti condivisi, le risate, i tramonti.

Il libro è un’esplorazione autentica del lutto, un’esperienza universale che tutti, prima o poi, siamo chiamati ad affrontare. Geraldine Brooks condivide momenti personali con generosità e vulnerabilità, offrendo ai lettori un esempio di come è possibile affrontare il dolore senza negarlo, di come è pssibile trovare la forza di andare avanti anche quando sembra impossibile. In questo, la prosa è scarna, essenziale, ma potente e intima, senza cadute in facili sentimentalismi.

Per orientarsi fra testo e contesto

Ti ritrovo nel silenzio è un libro si sofferma sul significato della vita e sulla sua fragilità. Geraldine Brooks ci ricorda che il dolore è una parte inevitabile della nostra esistenza, ma che è possibile attraversarlo per trovare un nuovo senso.

Mentre il cielo cominciava a rischiararsi, finalmente scivolai in un sonno tormentato. A un certo punto sognai Tony. Era lì, vivo, presente. Un sogno caldo, pieno d’amore, privo di ombre. Uscii dal torpore del sogno, e per un paio di minuti tutto sembrò a posto.

Ha scritto il Los Angeles Times: «Con pazienza e grazia, Brooks disegna la geografia del dolore in questo memoir, che non è solo testimonianza ma offre salvezza a chi si ritrova ad attraversare quella stessa terra desolata».


Articolo ibrido in cui i contenuti selezionati dall’AI sono stati rivisti da un essere umano.(scopri di più)
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