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Belisle e Defoe, tornano due classici dell’avventura

Bibliotheka Edizioni ripropone «I Robinson d’America» e «Le avventure di Robinson Crusoe», pietre miliari della narrativa e precursori del romanzo moderno.
  • Torna in libreria I Robinson d’America di David W. Belisle, un’opera che, al momento della sua pubblicazione nel 1853, ottenne un successo paragonabile a quello di Robinson Crusoe.
  • Bibliotheka Edizioni, insieme al libro di Belisle, ripropone Le avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, considerato uno dei calssici dell’avventura.
  • Entrambi i romanzi, pur trattando temi diversi come la solitudine (Robinson Crusoe) e il senso di comunità (I Robinson d'America), convergono nell’esaltazione dello spirito umano e della sua capacità di adattamento.

David W. Belisle e Daniel Defoe, due scrittori che hanno segnato profondamente la narrativa di avventura, tornano sugli scaffali delle librerie con i rispettivi libri-feticcio grazie a Bibliotheka Edizioni. L’11 luglio 2025 è infatti la volta de I Robinson d’America di David W. Belisle, con la prefazione di Masolino D’Amico. Pubblicato per la prima volta nel 1853 a Filadelfia, conduce all’interno del fervente contesto della frontiera statunitense, esaltando tanto la sua maestosa natura quanto le tradizioni radicate delle popolazioni native americane. A seguire, il 18 luglio arriva Le avventure di Robinson Crusoe, capolavoro senza tempo di Daniel Defoe. L’edizione include una prefazione a firma di Cesare Pavese che ne rimarca l’importanza nella storia della letteratura globale come capostipite del romanzo moderno.

Belisle e il mito della frontiera americana

Il racconto elaborato da Belisle narra le vicende epiche della famiglia Duncan mentre affronta l’arduo viaggio attraverso l’immenso West americano – uno spazio ancora indomito e inesplorato. In un intreccio narrativo costellato da sorprese, il lettore si immerge nelle esperienze della vastissima prateria, assapora paesaggi straordinari tra cariche di bisonti e presenza dell’affascinante eredità culturale dei nativi. I Robinson d’America ebbe un’accoglienza trionfale, riuscendo a ottenere una fama paragonabile a quella conquistata un secolo prima da Robinson Crusoe, con milioni di esemplari distribuiti negli anni successivi.

L’opera è un’epopea che attraversa foreste, catene montuose, torrenti e valli, nel tentativo di rappresentare in modo autentico lo splendore della natura americana. In aggiunta, il romanzo getta uno sguardo sul mito della frontiera. Viene illustrata in maniera vivida ed estremamente realistica l’espansione territoriale statunitense insieme alla delicatezza nei legami culturali, familiari, religiosi della sua anima indigena.

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  • Non so, mi sembra un'operazione puramente commerciale... 😒...
  • Interessante notare come entrambi i romanzi esplorino... 🤔...

Daniel Defoe all’origine del romanzo moderno

Il celebre testo intitolato Le avventure di Robinson Crusoe, originariamente pubblicato nel 1719, narra le vicende straordinarie del protagonista omonimo: un giovane inglese che viene spinto dalla sua inclinazione verso il mare ad abbandonare i suoi affetti in cerca di avventura. Durante una di queste avventure si ritrova naufrago su una remota isola deserta. Qui rimane ben ventotto anni caratterizzati dalla lotta incessante per la propria sopravvivenza in una condizione di totale isolamento dal resto dell’umanità. La svolta nella sua solitaria esistenza arriva dopo dodici anni, quando si imbatte in un’altra presenza umana. Un incontro che segna l’inizio di una nuova sfida e di un dialogo con un personaggio diverso da quelli soliti a cui si era abituati.

L’opera trae ispirazione da un fatto realmente accaduto, vale a dire dalla vita drammatica di un marinaio scozzese bloccato su una piccola terra emersa nei pressi del Cile. Robinson Crusoe ottiene rapidamente popolarità diventando l’emblema della letteratura anglosassone e il precursore indiscusso del romanzo avventuroso contemporaneo. Come il Don Chisciotte di Cervantes, Robinson Crusoe si pone all’origine della narrativa moderna e rappresenta uno dei volumi più tradotti nella storia umana, subito dopo la Bibbia.

Belisle e Defoe: così vicini, così lontani

Il fatto che i libri di Belisle e Defoe siano catalogati come opere di avventura, non deve sminuirne la portata letteraria. Robinson Crusoe approfondisce il concetto di solitudine, mettendo in risalto la lotta per la sopravvivenza e la capacità umana di trovare soluzioni anche nelle condizioni più disagevoli. Il suo protagonista è forzato a misurarsi con le proprie capacità limitate ed è chiamato a reinventarsi per poter esistere in una realtà tanto avversa quanto selvaggia. Da parte sua, il romanzo di Belisle enfatizza i legami familiari e il senso di comunità. I membri della famiglia Duncan sono chiamati a collaborare maggiormente tra di loro nel fronteggiare gli ostacoli e i pericoli della frontiera.

Se c’è una aspetto in comune tra le due opere è l’esaltazione dello spirito umano nella sua incrollabile capacità di adattamento e nella perseveranza dinanzi agli imprevisti della vita. I due romanzi, sebbene scritti in epoche e luoghi differenti, riescono a rimanere attuali grazie alla loro straordinaria attitudine a indagare nella psicologica dei personaggi.

Per orientarsi fra testo e contesto

La proposta di Bibliotheka Edizioni di due autori come Belisle e Defoe con i loro classici punta alla riscoperta di titoli intramontabili della narrativa d’avventura. I due romanzi, ancora oggi, forniscono riflessioni pertinenti sulla condizione umana, sull’interazione con il nostro ambiente naturale, nonché sul significato dell’esistenza. L’introduzione realizzata da Masolino D’Amico per l’opera di Belisle e la prefazione curata da Cesare Pavese per il celebre racconto di Defoe aggiungono ulteriore valore alla dimensione esperienziale della lettura.

Per chi volesse approfondire la conoscenza di Daniel Defoe, si rimanda a un’altra sua opera del 1722, Moll Flanders, in cui lo scrittore delinea un personaggio femminile alle prese con un mondo, per quanto civilizzato, comunque ostile. Il mito della frontiera, invece, ha avuto in James Fenimore Cooper, autore de L’ultimo dei Mohicani, uno dei suoi cantori più illustri.


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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