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Il nuovo Sandokan, un eroe che difende i popoli e la natura

A 50 anni dallo sceneggiato cult, torna su Rai 1 la Tigre della Malesia con il volto dell’attore turco Can Yaman. Riuscirà a replicare il successo ottenuto da Kabir Bedi?
  • Il primo dicembre 2025, Rai 1 ha mandato in onda la nuova serie su Sandokan, a 50 anni dallo sceneggiato con Kabir Bedi.
  • L’attore turco Can Yaman interpretare il ruolo della Tigre della Malesia.
  • In concomitanza con la serie, Salani pubblicha il romanzo ufficiale scritto da Alessandro Sermoneta e Giacomo Bisanti.

Il 1° dicembre 2025 è sbarcata su Rai 1 una nuova serie, Sandokan, che vede l’attore turco Can Yaman vestire i panni della Tigre della Malesia. Per celebrare l’evento, a partire dal 4 dicembre sarà disponibile il romanzo ufficiale della serie, edito da Salani, firmato da Alessandro Sermoneta e Giacomo Bisanti, entrambi coinvolti nella sceneggiatura.

Era il lontano 1976 quando Kabir Bedi, diretto da Sergio Sollima, conquistò il pubblico italiano, trasformando Sandokan in un fenomeno culturale. Ora, a distanza di mezzo secolo, l’eroe creato dalla penna di Emilio Salgari si appresta a rivivere in una nuova serie televisiva, prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, che andrà in onda per quattro settimane, fino al 22 dicembre, per poi approdare su Disney+. Al fianco di Can Yaman, il protagonista, un cast internazionale formato da Alanah Bloor nel ruolo di Marianna Guillonk, Ed Westwick nei panni di Lord James Brooke e Alessandro Preziosi, che interpreterà Yanez de Gomera, il fedele compagno di avventure di Sandokan.

Alle origini del mito di Sandokan

La serie, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, vuole essere un’origin story che esplora le origini del mito, mostrando il suo percorso da semplice pirata a leggendaria Tigre della Malesia. La trama è ambientata nel Borneo degli anni Quaranta dell’Ottocento, in un’epoca di dominio coloniale britannico. L’incontro con Marianna, la figlia del console inglese, cambierà il destino di Sandokan, spingendolo a combattere per un popolo oppresso.

Sandokan non è solo un personaggio televisivo: è un’icona letteraria che ha affascinato generazioni di lettori. Creato dalla fervida immaginazione di Emilio Salgari, Sandokan ha fatto la sua prima apparizione nel 1883 sulla Nuova Arena di Verona, conquistando immediatamente il pubblico con le sue avventure esotiche e il suo spirito indomito. In occasione del ritorno di Sandokan sul piccolo schermo, il giornalista Danilo Gallo ha dedicato a questo mito un saggio intitolato Sulle tracce di Sandokan. Storie di pirati, isole scomparse e tigri volanti (Magenes Editore), un’opera che ripercorre la leggenda di Salgari e il fascino eterno dell’eroe della Malesia. Il libro, arricchito da un ricco apparato iconografico, guida il lettore in un’avventura metaletteraria tra fonti critiche, aneddoti, ricostruzioni storiche e curiosità letterarie.

La nuova serie tra fedeltà e innovazione

La nuova serie televisiva di Sandokan si propone di attualizzare il mito senza tradirne lo spirito originale. Gli sceneggiatori Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri hanno lavorato per rendere i personaggi femminili più complessi e realistici, e per approfondire la figura dell’antagonista, Lord James Brooke. Lo stesso Can Yaman ha ammesso di aver dovuto studiare a fondo il personaggio di Sandokan, leggendo i libri di Salgari e preparandosi fisicamente e mentalmente per affrontare questa sfida. «Il mio Sandokan sarà diverso: sarà un Sandokan autentico, ascetico, umano e altruista» ha affermato.

Le riprese della serie si sono svolte in diverse location, tra cui l’Italia (Lazio e Toscana), la Thailandia e l’isola di Réunion, nell’Oceano Indiano, per ricreare le atmosfere esotiche del Borneo ottocentesco. La produzione ha cercato di curare ogni dettaglio, dalla ricostruzione della colonia inglese di Labuan alla scelta dei costumi e delle scenografie, per offrire al pubblico un’esperienza visiva coinvolgente e autentica, e per venire incontro ai gusti mutati delle nuove generazioni.

Per orientarsi fra testo e contesto

Emilio Salgari, nato nel 1862 e scomparso nel 1911, fu uno scrittore prolifico, capace di creare mondi esotici e personaggi indimenticabili. Il suo ingegno diede vita a figure eroiche di spicco, come il Corsaro Nero e la piratessa Jolanda, entrambe centrali nel ciclo narrativo de “I corsari delle Antille”. Nonostante il suo desiderio di vivere avventure in prima persona non si sia mai realizzato, Salgari ha saputo trasformare la sua immaginazione in storie che hanno fatto sognare milioni di lettori.

Il ritorno in tv di Sandokan testimonia la persistenza di un eroe letterario a distanza di un secolo dalla sua creazione. La nuova serie ha l’ambizione di andare oltre il semplice intrattenimento. Vuole essere un veicolo di valori positivi, un invito all’inclusività e alla riflessione sul mondo che ci circonda. Come ha avuto modo di sottolineare Can Yaman, con il «nostro Sandokan prendiamo per mano lo spettatore per farlo sognare, come avevano fatto Salgari e Sollima, ma dando un elemento contemporaneo, ovvero la salvaguardia dei popoli e della natura».


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