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- Il cortometraggio Tracce di Rocco, diretto da Marina Resta, ha vinto il premio Catap come miglior video poesia italiana al concorso “La poesia che si vede”.
- Il film, della durata di 17 minuti, è stato presentato in anteprima nell’aprile 2023 a Matera in occasione del centenario della nascita del poeta Rocco Scotellaro.
- La regista ha spiegato di aver voluto confrontarsi con la figura di Scotellaro e con il suo significato per la Basilicata, lavorando sulla sua assenza.
Il cortometraggio Tracce di Rocco, diretto da Marina Resta, ha conquistato il premio Catap come miglior videopoesia italiana al concorso internazionale “La poesia che si vede”, tenutosi ad Ancona il 26 giugno 2025. Questo evento, giunto alla sua quinta edizione, si inserisce all’interno del festival “La punta della lingua”, organizzato dall’associazione Nie Wiem, e rappresenta un importante palcoscenico per la sperimentazione e l’innovazione nel campo della poesia visiva.
Tracce di Rocco è un’opera di 17 minuti che si propone come un viaggio attraverso la Basilicata e che intreccia passato e presente sulle orme di Rocco Scotellaro, il poeta amato da Luchino Visconti che, non a caso, sceglie il suo nome per Rocco e i suoi fratelli.
I meriti della videopoesia Tracce di Rocco
Il cortometraggio di Marina Resta, presentato in anteprima nell’aprile 2023 a Matera in occasione del centenario della nascita del poeta, ha già ottenuto numerosi riconoscimenti e selezioni in festival di tutto il mondo. La giuria del concorso “La poesia che si vede” ha motivato il premio sottolineando l’apprezzabile lavoro di ricerca archivistica e documentaria che caratterizza il film, capace di coniugare i versi poetici con un’atmosfera che fonde passato e presente. «Ciò che ci ha colpito di più – si legge nelle motivazioni della giuria – è stata la volontà di scorgere un tratto antropologico e arcaico nelle manifestazioni poetiche della terra di Lucania. In ciò è risultata imbattuta».
La regista ha spiegato di aver voluto confrontarsi con la figura di Scotellaro e con il suo significato per la Basilicata, lavorando sulla sua assenza. L’assenza fisica del poeta, la mancanza di materiali audiovisivi che lo ritraggono e l’assenza di testimoni diretti hanno spinto Resta a ricercare le tracce della sua vita e a disseminarle nel film, intese sia come segni tangibili del suo passaggio, sia come tracce iconografiche che ne preservano e tramandano la memoria.
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- Scotellaro non è solo un poeta, ma uno specchio... 💫...
La Basilicata e suoi tanti fili da intrecciare
Marina Resta pone l’accento sulla complessità dei racconti che riguardano la Basilicata e, più in generale, l’Italia meridionale. Nelle sue note di regia, spiega che «la regione è stata spesso oggetto di sguardi esterni polarizzati tra la visione di un “luogo puro fuori dalla Storia”, come quella incarnata da Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli , e le promesse di sviluppo tecnologico e infrastrutturale legate alla retorica della Riforma Agraria e del Piano Marshall. Accanto a queste, la pellicola inserisce la prospettiva legata a Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, promotrice del racconto di riscatto culturale per un centro urbano e un territorio considerati per lungo tempo “la vergogna d’Italia”».
Il film intreccia tutti questi fili, mettendo a confronto materiali d’archivio dell’Aamod (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e dell’Istituto Luce con immagini girate oggi negli stessi luoghi. La regista ha scelto di non occultare la varietà dei materiali e la loro diversa origine. Al contrario, ha voluto sottolinearla per rendere evidente la parzialità di ogni singola narrazione e l’impossibilità di pervenire a una lettura univoca della Basilicata. Di conseguenza, la figura di Rocco Scotellaro resta elusiva, quasi spettrale, un’entità di cui si può sperare di scoprire sempre nuove tracce.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il riconoscimento ottenuto da Tracce di Rocco al concorso “La poesia che si vede” è un importante segnale dell’attenzione che il mondo della cultura riserva alla figura di Rocco Scotellaro e alla sua opera. Il poeta lucano, nato a Tricarico, in provincia di Matera, nel 1923 e scomparso prematuramente nel 1953, ha saputo raccontare con intensità la realtà del mondo contadino del Sud Italia, denunciando le ingiustizie e le disuguaglianze sociali. La sua poesia, caratterizzata da un linguaggio semplice e diretto, è un’importante testimonianza della storia e della cultura della Basilicata.
Il cortometraggio di Marina Resta cerca di reinterpretare e attualizzare il messaggio di Scotellaro, offrendo nuove prospettive sulla sua figura e sulla sua opera. Il film, attraverso l’utilizzo di materiali d’archivio e immagini contemporanee, crea un dialogo tra passato e presente che suscita il desiderio di riscoprire il poeta. In tal senso può essere interessante approfondire la conoscenza di Rocco Scotellaro attraverso la raccolta È fatto giorno (Villani Editore, 2024). In alternativa, per comprendere meglio il contesto storico e sociale in cui Scotellaro ha operato, si può leggere Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi, un romanzo che ha contribuito a far conoscere al mondo questa realtà del Sud Italia.