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- Il folle di Dio alla fine del mondo di Javier Cercas è un dialogo tra un ateo e Papa Francesco su temi centrali quali la fede e la ragione.
- L’opera non è solo un ritratto di Francesco, ma anche un autoritratto dello scrittore in cerca di risposte.
- Nell’attesa di conoscere il nuovo papa, il libro aiuta a comprendere sia chi era l’ultimo pontefice sia quali sono le sfide odierne della chiesa.
Il folle di Dio alla fine del mondo di Javier Cercas è un ritratto insolito di Papa Francesco. Pubblicato in Italia da Guanda il 1° aprile, ha scalato velocemente la classifica dei libri più venduti. Il volume intreccia abilmente narrazione e intervista, ponendo al centro della scena un dialogo dell’autore con Papa Francesco. L’incipit – «Ecco un folle senza Dio che insegue il folle di Dio fino alla fine del mondo» – cattura immediatamente l’attenzione del lettore, introducendo un confronto tra un autore ateo e anticlericale e la figura del Pontefice.
Un dialogo tra l’ateo Cercas e Papa Francesco
Cercas, che si definisce un «folle senza Dio», intraprende un confronto con Papa Francesco, il «folle di Dio», a cui sottopone interrogativi fondamentali sull’esistenza, la spiritualità e il ruolo della fede nella società contemporanea. L’opera si distingue per la sua profondità e per l’apertura del Vaticano verso un autore notoriamente laico. Il libro si interroga sull’esistenza della vita dopo la morte, un tema universale che da sempre affascina l’umanità. Attraverso il suo stile narrativo originale, che si può definire di “romanzo senza finzione”, Cercas intreccia le sue personali ossessioni con le preoccupazioni centrali della società odierna, analizzando il ruolo della spiritualità e della trascendenza.
Un testamento spirituale involontario
La pubblicazione di Il folle di Dio alla fine del mondo assume una nuova dimensione alla luce della recente scomparsa di Papa Francesco. Le pagine di Cercas si trasformano in un testamento spirituale che, nell’offrire ai lettori uno sguardo intimo e diretto sul pensiero del Pontefice, aiutano a comprendere il compito che attende adesso il successore di Francesco. Il tono confidenziale e la franchezza con cui Bergoglio si rivolge a Cercas conferiscono alle parole un’intensità particolare, trasmettendo un senso di urgenza e la volontà di lasciare un messaggio duraturo. Le conversazioni riportate nel libro rivelano la grandezza di un uomo che ha incarnato il ruolo papale con umiltà e umanità, affrontando dubbi e incertezze senza timore. Cercas, con la sua capacità di ascolto e la sua sensibilità, riesce a catturare l’essenza di questo incontro, fino a fornire un ritratto vivido e autentico di Papa Francesco.
Le domande di Cercas rivolte a Francesco
Javier Cercas, scrittore spagnolo noto per la sua capacità di mescolare finzione e realtà, si mette in gioco in prima persona in Il folle di Dio alla fine del mondo . Abbandonando la posizione di narratore onnisciente, Cercas si trasforma in un interlocutore vulnerabile e partecipe, che pone domande vere al Pontefice. L’opera non è solo un ritratto di Papa Francesco, perciò, ma anche un autoritratto in controluce di uno scrittore che vuole comprendere sia il mondo sia il posto che spetta all’autore medesimo. Cercas, attraverso la sua scrittura, invita i lettori a interrogarsi, a dubitare e a provare a trovare il significato della propria esistenza. Nei suoi romanzi precedenti, come Soldati di Salamina (Editore Guanda, 2001) e L’impostore (Editore Guanda, 2014), aveva esplorato temi come la memoria, la verità e la responsabilità individuale, dimostrando la sua capacità nel raccontare la storia recente con uno sguardo critico e compassionevole.
Per orientarsi fra testo e contesto
L’opera di Cercas si inserisce in un filone di riflessione sulla spiritualità e sulla fede che attraversa la letteratura contemporanea. Il dialogo tra un intellettuale laico e una figura religiosa di spicco come Papa Francesco rappresenta un tentativo di superare le divisioni ideologiche e di affrontare insieme le sfide del nostro tempo. La pubblicazione del libro in un momento storico segnato da incertezze e cambiamenti epocali rende l’opera particolarmente significativa, dando ai lettori uno spunto di riflessione sul ruolo della fede e della ragione nella costruzione di un futuro più umano.
Il folle di Dio alla fine del mondo è un’opera che spinge alla riflessione e al dialogo, stimolando a confrontarsi con le domande fondamentali sull’esistenza e sul significato della vita. Per approfondire la conoscenza di Papa Francesco, si consiglia di leggere le sue due autobiografie o il volume che raccoglie i suoi interventi sulla poesia e la letteratura.