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- Il Poetry Slam è nato negli anni Ottanta a Chicago grazie a Marc Kelly Smith come risposta alla formalità della poesia accademica.
- Nel 2024, in Italia si sono tenute oltre 530 serate di Poetry Slam, segno della crescente popolarità del fenomeno.
- Il prossimo Poetry Slam è il Festival Poetry Vicenza 2025, in programma dal 13 al 23 marzo 2025.
Il Poetry Slam, nato alle porte degli anni Ottanta negli Stati Uniti grazie all’estro del poeta operaio Marc Kelly Smith, ha definito una nuova strada per la poesia. Originariamente concepito come una risposta al formalismo della poesia accademica, questa forma d’arte combina l’estro immediato con la competizione, creando un ambiente dinamico e coinvolgente per la poesia. Da semplice evento di quartiere nelle periferie di Chicago, il Poetry Slam ha trovato spazio nei circoli, nei parchi e persino nelle università di tutto il mondo. In particolare, in Italia, il fenomeno ha vissuto un’esplosione, diventando una piattaforma per il rinnovamento espressivo e intellettuale.
Secondo Andrea Fabiani, presidente della Lega Italiana Poetry Slam (LIPS), nel 2024 sono state organizzate più di 530 serate. Queste competizioni si svolgono seguendo un format preciso: i poeti si esibiscono con testi originali senza accompagnamento musicale o scenografia, e una giuria scelta casualmente tra il pubblico valuta le performance. Un sistema che non solo democratizza la poesia, ma che ne esalta anche il potenziale di coinvolgimento comunitario.
Poetry Vicenza 2025
Il prossimo Poetry Slam è il Festival Poetry Vicenza 2025, in programma dal 13 al 23 marzo. Questo evento, alla sua decima edizione, si svolge in vari luoghi simbolo della città di Vicenza e dei suoi dintorni, tra cui le Gallerie d’Italia, il Teatro Olimpico e Palazzo Cordellina. Il festival è sostenuto dal Comune di Vicenza e dalle Gallerie d’Italia, in collaborazione con la Fondazione Bonotto e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
La manifestazione si articola in due settimane: la prima, dal 13 al 17 marzo, è dedicata alla canzone e al cantautorato d’autore, mentre la seconda, dal 20 al 23 marzo, si concentra sulla poesia sperimentale. Tra gli ospiti di rilievo figurano artisti di fama internazionale come Eric Andersen, Massimo Bubola, Patrizia Laquidara, e Militant A degli Assalti Frontali.
La canzone come espressione poetica
La settimana inaugurale del festival è incentrata sulla musica d’autore e indaga su come questa espressione artistica si sia evoluta dagli anni Cinquanta fino a oggi. La canzone, come la poesia, è una forma d’arte che ha radici profonde nella tradizione culturale di molti paesi. Eric Andersen, uno dei protagonisti del festival, sottolinea come le sue canzoni nascano spesso da piccoli spezzoni di vita, trasformandosi in un’avventura musicale. Massimo Bubola, noto per la sua collaborazione con Fabrizio De André, evidenzia l’importanza della tradizione orale nella sua musica. Le sue canzoni, come quelle degli aborigeni australiani descritte nel libro Le vie dei canti da Bruce Chatwin, sono in grado di raccontare storie e descrivere paesaggi attraverso testi e melodie. Questo legame tra musica e narrazione è un elemento centrale del festival, che mira a scoprire le connessioni tra poesia e canzone.
Poesia sperimentale e poesia concreta
La seconda settimana del festival è dedicata alla poesia sperimentale, una forma d’arte che ha cercato di rompere con le tradizionali forme di poesia, enfatizzando l’aspetto performativo, visivo e grafico del linguaggio. Tra i protagonisti di questa sezione figurano Giovanni Fontana, Julien Blaine, Katalin Ladik e Cia Rinne, artisti che hanno contribuito a ridefinire i confini della poesia attraverso nuove forme espressive.
La poesia sperimentale, sviluppatasi a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta, ha spesso occupato una posizione marginale nel panorama artistico e letterario del Novecento. Tuttavia, la sua capacità di sondare nuove modalità di interazione tra linguaggio e forma la rende una componente essenziale del festival. La mostra dedicata all’opera di Giovanna Sandri, una delle poche artiste italiane a confrontarsi con la poesia concreta, arricchisce ulteriormente il programma della manifestazione.

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Latte Menta Poetry Slam
Uno degli eventi di Poetry Slam più noti in Italia è anche il Latte Menta Poetry Slam. L’ultimo appuntamento si è tenuto il 20 febbraio presso il Cinema Fulgor di Rimini. Durante la manifestazione, i poeti si sono confrontati sul palco con l’intento di affascinare il pubblico, trasformando la serata in una gara emozionante di abilità nell’improvvisazione dei versi. Ogni poeta ha avuto un tempo limitato per presentare il proprio lavoro e, perciò, ogni parola ha fatto la differenza. Tra i partecipanti si segnalano Antonio Amadeus Pinetti, Daniele Podda, Chiara Spagnolo, Francesco Creta, Nicoletta Marinelli e Aureliano Delisi.
Poetry Slam, un fertilizzante creativo
Il Poetry Slam si è dimostrato un fertilizzante per l’innovazione creativa, permettendo ai poeti di esplorare la frontiera incrociata tra letteratura e performance. Paolo Agrati, una delle figure preminenti nella scena dello slam italiano, è stato un fautore di questa trasformazione attraverso la sua miscela artistica di musica, poesia e performance. Agrati ha descritto il suo impegno per abbattere le frontiere tra diverse forme artistiche, sottolineando che i confini tra cantato, recitato, poesia e musica sono solo costruzioni culturali.
Gli eventi spaziano quindi dagli open mic alle serate di spoken word, e si configurano come una vetrina per le tendenze emergenti nella poesia. A cui si aggiungono iniziative come l’“Antislam”, dove viene premiata la poesia considerata “peggiore” con lo scopo di re-interpretare le convenzioni letterarie tradizionali.
Una piattaforma per la critica sociale
Ancora più significativo è il potere del Poetry Slam di fare critica sociale. Giuliano Logos, primo italiano a diventare campione del mondo di Poetry Slam, ha utilizzato la sua posizione per sollevare problematiche cruciali come il cambiamento climatico, i diritti dei lavoratori e la “fuga di cervelli”. La sua arte, definita come artivismo, combina impegno politico con espressione creativa, dimostrando che la poesia può essere un efficace strumento di lotta civile.
In questo senso, il Poetry Slam si posiziona come una piattaforma critica per discutere le tematiche contemporanee più pressanti. La natura immediata delle performance e il diretto coinvolgimento del pubblico permettono una trasmissione diretta di messaggi complessi, trasformando gli eventi di slam in vere e proprie arene di confronto intellettuale. Gli spettatori non sono semplici osservatori, ma partecipanti attivi in un dialogo che sfida pregiudizi e promuove il cambiamento.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il ritorno alle radici oratorie della poesia attraverso il Poetry Slam non è solo un capriccio estetico. Rappresenta un passaggio necessario per riconciliare la letteratura con il suo pubblico naturale. Quest’arte trova forza nel superamento delle convenzioni, invitando a una riflessione sulla funzione sociale e culturale della poesia. Mentre il palcoscenico del Poetry Slam si apre continuamente a nuove voci e stili, punta a superare un’epoca di stagnazione narrativa e porta avanti l’idea del poeta non solo come creatore di bellezza, ma come agente di trasformazione sociale.
Esiste anche un manuale sul Poetry Slam (Editrice Bibliografica, 2021) che incorpora suggerimenti pratici per l’organizzazione degli eventi, confermando che il Poetry Slam è tanto un processo creativo quanto organizzativo. Gli appassionati del genere possono trovare nelle pagine del manuale non solo ispirazione, ma anche concrete strategie per coinvolgere comunità diverse e portare la voce poetica in spazi non convenzionali.
Con il Poetry Vicenza 2025 alle porte, poi, c’è la possibilità di entrare in contatto con una comunità di artisti e appassionati che condividono l’amore per la parola e la performance. Fra l’altro, per chi desidera approfondire il tema della poesia e della canzone, è possibile ripercorrere le orme di artisti come Fabrizio De André, Bob Dylan e Leonard Cohen, che hanno saputo coniugare testi poetici e musica in modo innovativo.
Articolo pubblicato il 19 febbraio 2025, in continuo aggiornamento