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- Franck Thilliez è noto soprattutto per la trilogia che ruota attorno alla figura di Caleb Traskman, che Fazi Editore propone in unico volume.
- Fazi nel 2025 ha dato alle stampe anche 1991. La prima indagine di Franck Sharko con cui ha inaugurato la pubblicazione della serie con un altro detective creato da Thilliez.
- La trilogia i romanzi in generale dello scrittore francese richiedono attenzione e dedizione a causa della complessità della trama e della profondità dei temi trattati.
Franck Thilliez è noto soprattutto per la trilogia che ruota attorno alla figura di Caleb Traskman. I romanzi di questa trilogia – Il manoscritto, C’era due volte e Labirinti – sono stati tradotti in Italia da Fazi Editore che oggi li propone tutti e tre nel medesimo volume. Fazi quest’anno ha dato alle stampe anche 1991. La prima indagine di Franck Sharko con cui ha inaugurato la pubblicazione della serie con il detective Franck Sharko come protagonista. «Un’avventura inedita nei bassifondi parigini con la quale il maestro Franck Thilliez tocca uno dei suoi picchi più alti» si legge nella presentazione dell’editore.
Thilliez, con il suo talento, ha creato un vero e proprio labirinto letterario, dove ogni dettaglio, indizio e mistero si incastrano perfettamente. Lo si ricava ad esempio in Labirinti, il romanzo che chiude la trilogia di Caleb Traskman. Il romanzo inizia con un enigma: il dottor Fibonacci e la poliziotta Camille Nijinski discutono di cinque protagoniste femminili, ognuna con una storia unica e complessa. La quinta donna, la chiave di tutto, emerge solo alla fine, fornendo le risposte necessarie per uscire dal labirinto.
Il gioco psicologico di Thilliez
Thilliez non si limita a raccontare delle storie, ma gioca con il lettore, creando spesso labirinti fisici e psicologici. Ogni strada che sembra portare alla soluzione si rivela un vicolo cieco, costringendo il lettore a rivedere le proprie ipotesi. Questo gioco di tranelli e vicoli ciechi è una caratteristica distintiva dell’autore, che non si stanca mai di sorprendere i suoi lettori affezionati. Nel caso di 1991, ad esempio, tutto si gioca in un periodo pretecnologico, come spiega l’editore: «Tra il 1986 e il 1989 tre donne sulla trentina sono state rapite, brutalmente uccise e abbandonate in campi di periferia. Nonostante centinaia di deposizioni, notti insonni e denunce, il predatore è ancora in libertà. Siamo all’inizio degli anni Novanta, le indagini procedono ancora alla vecchia maniera: computer, cellulari, internet sono novità di cui si comincia solo vagamente a sentir parlare, come di un sogno futuristico. Ma Sharko scalpita, vuole dimostrare di meritare il suo posto nella squadra».
Ed è qui che scatta la scintilla dell’indagine: «Una notte di dicembre, uscendo dagli archivi ormai deserti per tornare a casa, intercetta un uomo in preda al panico. Ha in mano una foto – ritrae una donna legata, il volto coperto da un sacchetto di carta con sopra disegnati occhi e bocca – e gli racconta una storia confusa riguardo a una lettera con un enigma da risolvere e una poesia di Baudelaire. Sharko non ci pensa due volte: decide di aggirare le procedure e occuparsene di persona».
Le trame di Franck Thilliez nella trilogia e non solo
Le atmosfere cupe e il costante ricorso a temi psicopatologici, come amnesie, disturbi del sonno e paranoie, sono tratti distintivi della produzione di Thilliez. La costruzione delle trame è quasi algebrica, con giochi matematico-letterari che attraversano la trama fino alla fine dei romanzi. Una trama che in Labirinti è proprio l’aspetto più importante: lo stile è essenziale e scarno, mentre i personaggi sono funzionali allo svolgimento della storia.
Tanto che il finale di Labirinti è totalmente inatteso, una vera esplosione di violenza che lascia il lettore a bocca aperta. La capacità architettonica di Thilliez nel costruire una soluzione narrativa così complessa non può lasciare indifferenti. Anche se Labirinti può essere letto indipendentemente, chi ha letto i precedenti libri della trilogia troverà ulteriori spunti nella struttura meta-testuale del romanzo.
Per orientarsi fra testo e contesto
La trilogia di Franck Thilliez e i suoi romanzi in generale richiedono attenzione e dedizione. La complessità della trama e la profondità dei temi trattati le rendono opere affascinanti, ma impegnative. Per i lettori occasionali, si consiglia di iniziare con Il manoscritto, il primo libro della trilogia di Franck Thilliez. Questo vi permetterà di entrare gradualmente nel complesso universo creato dall’autore e di apprezzare appieno la maestria con cui costruisce le sue trame. In alternativa, 1991 è un ottimo modo per prendere confidenza con i personaggi creati dalla penna dello scrittore francese.
Per i lettori più esperti, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere La stanza dei morti, un altro capolavoro di Thilliez che esplora temi simili con la stessa profondità. Un romanzo che offre un’ulteriore opportunità di immergersi nelle atmosfere cupe e nei giochi psicologici che caratterizzano la produzione dell’autore.
Articolo pubblicato il 23 giugno 2024 e aggiornato il 18 agosto 2025