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Mostra di Venezia 2025: quando il cinema imita la letteratura

Da adattamenti completi a semplici citazioni, ecco i tanti modi visti al Lido in cui la “celluloide” sembra ancora nutrirsi della “cellulosa”.
  • Molti film presentati alla Mostra di Venezia 2025 traggono ispirazione da opere letterarie e teatrali, come Bugonia di Yorgos Lanthimos che evoca Morte di un commesso viaggiatore di Tennessee Williams.
  • Duse di Pietro Marcello evoca il mondo del teatro e il rapporto della protagonista con la letteratura, con un momento significativo rappresentato dalla lettura di un estratto di Pinocchio di Carlo Collodi ai nipotini.
  • Late Fame di Kent Jones, tratto da un racconto di Arthur Schnitzler, indaga sul concetto di notorietà giunta in ritardo.

L’edizione 2025 della Mostra del Cinema di Venezia ha offerto uno spaccato affascinante di come il cinema contemporaneo continui a dialogare con la letteratura, la drammaturgia e la poesia. Questo rapporto si manifesta in modi diversi: da adattamenti diretti di opere letterarie a citazioni fugaci, da ispirazioni tematiche a vere e proprie assenze che, paradossalmente, diventano eloquenti. Nonostante il predominio del digitale, la “celluloide” sembra ancora nutrirsi della “cellulosa”, confermando che i libri continuano a influenzare profondamente la scrittura cinematografica.

Tra i film presentati, molti hanno tratto ispirazione da opere letterarie e teatrali. Ad esempio, Bugonia di Yorgos Lanthimos, pur essendo un thriller distopico, evoca Morte di un commesso viaggiatore di Tennessee Williams in un dialogo serrato, sottolineando la crisi della comunicazione in un mondo sempre più alienato.

Allo stesso modo, Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli, pur non citando direttamente autori specifici, sembra intrisa di atmosfere carveriane e salingeriane, con un tocco di Douglas Adams. Alcuni critici poi hanno trovato dei tratti riconducibili al cinema dei fratelli Ethan Coen e a quello di Wim Wenders.

Con il suo documentario Écrire la vie, Claire Simon si immerge in una prospettiva innovativa, analizzando l’eredità letteraria di Annie Ernaux attraverso gli occhi dei giovani allievi francesi. L’opera mette in risalto come la letteratura possa avere un’influenza notevole sul cambiamento interiore degli individui, attivando processi vitali quali la riflessione personale e il viaggio verso la conoscenza di sé.

Il potere della parola e quello dell’immagine

La grazia di Paolo Sorrentino mette al centro un Presidente della Repubblica tormentato, autore di un monumentale trattato di Diritto Penale di 2043 pagine, soprannominato K3. Questo “macigno” di sapere non riesce a placare le sue incertezze esistenziali, suggerendo che la verità e il senso della vita sfuggono alla mera acribia giuridica. La poesia e la musica offrono un barlume di speranza in questo contesto crepuscolare.

Duse di Pietro Marcello evoca il mondo del teatro attraverso i colori vintage delle vecchie cartoline. Il film esplora la parabola finale della grande attrice Eleonora Duse, interpretata da Valeria Bruni Tedeschi, e il suo rapporto con la letteratura, in particolare con Ibsen e D’Annunzio. Un momento significativo è la lettura di un estratto del Pinocchio di Carlo Collodi ai nipotini, un richiamo evidente al mondo dei burattini e alla finzione teatrale.

Late Fame di Kent Jones, tratto da un racconto di Arthur Schnitzler, trasporta la storia dalla Vienna di inizio secolo alla New York contemporanea. L’opera cinematografica indaga sul concetto di notorietà giunta in ritardo, nonché sull’illusione collegata a un desiderio di rivivere epoche trascorse. Fino a focalizzare la narrazione su un poeta caduto nell’oblio, riemerso grazie all’interesse mostrato da una comunità di giovani pensatori.

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  • Che bello vedere come il cinema si abbevera alla letteratura... 🤩...
  • Non sono convinto di questa continua dipendenza dalla letteratura... 😒...
  • Interessante notare come il 'fallimento' letterario ispiri il cinema... 🤔...

Per orientarsi fra testo e contesto

A rimarcare il legame fra letteratura e cinema, la Mostra del Cinema di Venezia 2025 si è aperta con una versione restaurata di Queen Kelly, opera frutto della maestria registica di Erich Von Stroheim. Sul comodino della giovane principessa, protagonista del film, il Decamerone di Giovanni Boccaccio si trova accanto a una Bibbia. Un accostamento tra profano e sacro che il regista ha voluto enfatizzare mediante due testi di riferimento fondamentali.

In generale, l’edizione della Mostra del Cinema di Venezia per l’anno 2025 ha sottolineato profondamente quanto sia interconnessa l’arte cinematografica con la letteratura (se mai vi fossero stati dubbi in merito).


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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