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- Il Cantico delle Creature fu composto tra il 1224 e il 1226 da San Francesco d'Assisi.
- Per celebrare la ricorrenza, Francesco tra le righe è un’iniziativa che si propone di trasformare il Cantico in un punto di incontro e dialogo.
- L’inaugurazione ufficiale, prevista per il prossimo 26 febbraio, vedrà la lettura del Cantico in 30 lingue nel Convento di San Damiano.
Festeggia 800 anni il Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi, noto anche come Cantico di Frate Sole. Scritto in volgare umbro tra il 1224 e il 1226, è considerato il primo esempio di poesia italiana, caratterizzato da una forte presenza di latinismi e influenze toscane e francesi. La composizione è una lode a Dio per la bellezza del creato, un inno che celebra la natura e la sua connessione con il divino. La struttura del Cantico si articola in cinque blocchi tematici, ognuno dei quali esprime una lode specifica per gli elementi naturali e per la creazione. L’incipit del componimento è universalmente conosciuto:
Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione
Francesco, attraverso il suo poema, esprime una visione positiva della natura, in contrasto con altre tendenze religiose medievali, catarismo in primis, che vedevano il mondo terreno come un luogo di peccato e sofferenza. La sua opera è un invito a riconoscere la bellezza del creato e a lodare Dio attraverso di essa, in maniera tale da scoprirvi o da riscoprivi un profondo senso di fratellanza tra l’uomo e tutte le creature.
I festeggiamenti per gli 800 anni del Cantico
A distanza di 800 anni dalla sua composizione, il Cantico delle creature esercita ancora oggi un’influenza significativa in vari ambiti culturali e spirituali. Per celebrare la ricorrenza, una delle iniziative più interessanti è il progetto “Francesco tra le righe”, nato dalla collaborazione tra la Provincia Serafica dei Frati Minori di Assisi e le università di Perugia. L’iniziativa si propone di trasformare il Cantico in un punto di incontro e dialogo su questioni fondamentali dell’umanità e della società odierna. Il programma prevede una serie di incontri con poeti, letterati e personalità di spicco del mondo culturale italiano. L’inaugurazione ufficiale, prevista per il 26 febbraio, vedrà la lettura del Cantico in 30 lingue nel Convento di San Damiano, luogo della sua composizione.
Gli eventi si terranno in diverse città italiane, tra cui Perugia, Assisi e Milano, e vedranno la partecipazione di numerosi intellettuali e poeti. Tra questi, Daniele Mencarelli, autore del romanzo Tutto chiede salvezza (Mondadori, 2020), che sarà il protagonista del primo incontro il 6 marzo. La sua presenza segnerà l’inizio di una serie di appuntamenti che coinvolgeranno figure di spicco come Attilio Bartoli Langeli, Corrado Bologna, Silvia Bre e molti altri.

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Il “Big Song” a cui dà voce Francesco
Il Cantico delle creature non è solo un’opera letteraria, ma un invito a riconoscere in tutto il creato l’opera di Dio. Questo messaggio, oggi più che mai, interpella ciascuno a riflettere sul proprio rapporto con la natura e con gli altri esseri viventi. Francesco d’Assisi, con la sua semplicità e profondità, offre una visione del mondo che trascende i confini del tempo e dello spazio.
Nel corso delle conferenze di quest’anno, il lavoro di Francesco sarà esaminato da poeti e studiosi, che ne analizzeranno le molteplici interpretazioni. Ogni evento comprende una conversazione su una problematica relativa al Cantico, visto da una prospettiva contemporanea, e sarà arricchito dalla lettura del testo e dalle interazioni con gli spettatori.
Il monaco-scrittore Guidalberto Bormolini ha avuto modo di spiegare l’attualità dell’opera di Francesco in questo modo: «Bisogna chiuderla questa teoria del Big Bang, è molto pericolosa. Perché ormai gli scienziati hanno riconosciuto che non è un bang, ma è una vibrazione armonica, è un canto, è una musica. Il bang non crea, distrugge. Il canto crea. Per cui all’origine c’è stato un “Big Song” e a questo “Big Song” originario ha risposto Francesco. Tra l’altro un’altra grande teoria della fisica, la teoria delle stringhe, che tenta di conciliare le due fisiche opposte – quantistica e classica – che non sono conciliabili, dice che c’è un numero enorme di stringhe che emettono delle note: una sinfonia».
Per orientarsi fra testo e contesto
Il Cantico delle creature di Francesco d’Assisi continua a offrire spunti di riflessione e ispirazione. La sua capacità di unire poesia e spiritualità lo rende un’opera senza tempo, capace di parlare a generazioni diverse. La celebrazione degli 800 anni dalla sua composizione offre l’opportunità di riscoprire il suo messaggio e di riflettere sulla nostra relazione con la natura e con il divino.
Il Cantico delle creature è uno stimolo a guardare il mondo con occhi nuovi, ad accorgersi dell’armonia e della fratellanza tra l’uomo e la natura. Come ha sottolineato infatti Bormolini: «Cantiamo questo cantico, ma cantiamolo dentro di noi, cantiamolo per noi, sentiamo anche noi che tutto canta e grida di gioia intorno a noi. E rispondiamo col nostro canto, il mantra, la preghiera del cuore, la giaculatoria».
Articolo pubblicato il 4 ottobre 2024 e aggiornato l’8 febbraio 2025