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Il grido di Maaza Mengiste sull’Etiopia del Negus rosso

«Sotto lo sguardo del leone», ripubblicato da Einaudi a 15 anni dalla prima edizione italiana, ripercorre gli anni bui del regime di Menghistu ad Addis Abeba.
  • Sotto lo sguardo del leone di Maaza Mengiste, riproposto in una nuova traduzione a quindici anni dalla sua prima pubblicazione, narra la storia di una famiglia di Addis Abeba durante gli anni bui del regime.
  • Il romnzo è ambientato durante il regime di Mengistu Haile Mariam, salito al potere nel giugno del 1974, che ha governato l’Etiopia per 17 anni, instaurando un periodo di terrore.
  • L’autrice etiope-statunitense ha scritto un seguito ideale di questo libro, Il re ombra, per scavare nelle ferite della sua terra natale.

La scrittrice etiope-americana Maaza Mengiste, già apprezzata per Il re ombra (Einaudi 2021), torna a scavare nelle ferite della sua terra natale con Sotto lo sguardo del leone (Einaudi, 2025), il suo romanzo di esordio riproposto in una nuova traduzione di Anna Nadotti a quindici anni dalla sua prima pubblicazione italiana (Neri Pozza, 2010). Nel cuore dell’Etiopia, ad Addis Abeba, la dittatura militare di Menghistu Haile Mariam, il cosiddetto Negus rosso, ha lasciato un’impronta indelebile, un’ombra lunga che si protrae nel tempo e nella memoria collettiva. Salito al potere nel giugno del 1974, dopo aver deposto e ucciso l’imperatore Haile Selassie, Mengistu, con il sostegno dell’Unione Sovietica, instaurò un regime di terrore che per 17 anni sconvolse il paese.

Il romanzo, ambientato negli anni bui del regime, dipinge un affresco vivido e doloroso della vita quotidiana sotto la dittatura. La narrazione si concentra sulle vicende di una famiglia borghese di Addis Abeba, i cui destini si intrecciano con quelli di altri personaggi, ognuno alle prese con le difficoltà e le atrocità del periodo. Il dottor Hailu, stimato chirurgo, si trova di fronte a un dilemma morale straziante: curare una giovane donna torturata dai militari o porre fine alle sue sofferenze. La sua crisi interiore si riflette nelle dinamiche familiari, segnate dalla perdita, dal conflitto e dalla resistenza.

Il mosaico di destini di Maaza Mengiste

Maaza MengisteLa trama si snoda attraverso le storie di Yonas e Dawit, figli del dottor Hailu, divisi tra l’inerzia e la ribellione. C’è anche Sara, moglie di Yonas, che lotta per la salute della figlia, e Mickey, un giovane contadino reclutato dal Derg e trascinato nella spirale di violenza. Attorno a loro, una miriade di figure secondarie contribuiscono a delineare il quadro di una società oppressa. La nonna Seble, chiromante e visionaria, la cuoca Sophia, vedova di un uomo ucciso dal regime, Melaku, ex musicista, che nel suo chiosco funge da punto di riferimento per il quartiere.

Il romanzo culmina con la tortura del dottor Hailu da parte del Colonnello Guddu, simbolo della ferocia del regime, e con l’adesione di Dawit alla resistenza. In una Addis Abeba sconvolta dalle proteste e dalla repressione, Dawit, insieme a Sara e Melaku, si impegna in una missione clandestina per recuperare i corpi dei giovani giustiziati, al fine di consentire alle famiglie di celebrare i riti funebri. Il dottor Hailu, provato dalle torture, rientra a casa determinato a combattere contro l’oppressione.

Il racconto di Mengiste è ricco di dettagli che restituiscono la realtà di un’epoca segnata dalla paura e dalla violenza. Le cifre, gli anni, i nomi dei luoghi e dei personaggi contribuiscono a creare un’atmosfera di autenticità e a rendere più vivida la ricostruzione. La scrittrice non si limita a descrivere gli eventi, ma indaga sulle motivazioni dei suoi personaggi, offrendo uno sguardo profondo e complesso sulla condizione umana in un contesto di oppressione.

Cosa ne pensi?
  • Un libro potente che celebra la resilienza umana... 🌟...
  • La dittatura di Mengistu: un'epoca buia da non dimenticare... 💔...
  • E se la vera tragedia fosse la perdita di identità culturale...? 🤔...

Echi del passato, lezioni per il futuro

Sotto lo sguardo del leone non è solo un romanzo storico, ma anche una riflessione sul potere della memoria e sulla necessità di confrontarsi con il passato. Il libro riapre una pagina poco conosciuta della storia etiope e invita il lettore a interrogarsi sulle conseguenze della dittatura e sulla capacità di resistenza dello spirito umano.

Il romanzo evoca anche la violenza dell’occupazione italiana e la resistenza armata contro gli invasori. Sara ricorda infattu che sua madre fu abusata da un ufficiale italiano e fuggì da Gondar. Il dottor Hailu, durante la prigionia, rivive la paura provata di fronte ai soldati italiani. Un anziano monaco incoraggia Dawit a combattere, dicendo: «Figlio mio, Etiopia, sollevati e combatti contro questa nuova belva calata sul nostro paese». Questi riferimenti al passato coloniale sottolineano la continuità della violenza e la necessità di lottare per la libertà e la giustizia.

La figura dell’imperatore Haile Selassie è presentata in modo diverso rispetto al suo ritratto ne Il re ombra in cui il negus in esilio rappresenta un simbolo di resistenza e di speranza. In Sotto lo sguardo del leone, invece, Maaza Mengiste ne parla come di un sovrano fragile e impotente, gradualmente espropriato dalle sue funzioni dai militari. Mentre il Colonnello lo soffoca con un cuscino, l’imperatore si sofferma su una piuma volante, convinto che sia la prova dell’esistenza degli angeli. Un’immagine che sottolinea la sua impotenza di fronte alla brutalità del regime. Un vecchio monaco accoglie Dawit come il nuovo Mekonnen, il vendicatore degli indifesi, esortandolo: “Figlio mio, Etiopia, sollevati e combatti contro questa nuova belva calata sul nostro paese”.

Per orientarsi fra testo e contesto

Il romanzo di Maaza Mengiste si inserisce in un filone di opere che affrontano il tema della dittatura e della repressione politica. La sua originalità risiede nella capacità di raccontare la storia attraverso gli occhi dei singoli individui, di dare voce alle loro paure, alle loro speranze e alle loro lotte.

Sotto lo sguardo del leone è un’opera potente e commovente, che ci trasporta in un’Etiopia dilaniata dalla dittatura e dalla violenza. Maaza Mengiste ci regala un affresco vivido di un periodo storico cruciale. Per chi fosse interessato ad approfondire la storia dell’Etiopia e le sue complesse dinamiche politiche e sociali, si raccomanda di leggere anche Il re ombra della stessa autrice oppure La guerra d’Etiopia. 1935-1941 di Nicola Labanca (Il Mulino, 2015), che offre una ricostruzione dettagliata del conflitto italo-etiopico e delle sue conseguenze.


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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