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- Il Salone internazionale del libro di Torino 2025 si è tenuto dal 15 al 19 maggio presso il Lingotto Fiere.
- L’edizione 2025, la seconda sotto la guida di Annalena Benini, ha registrato un'affluenza di circa 231 mila visitatori.
- Non sono mancate le polemiche, scaturite dopo che il ministro Giuli ha affermato di voler aggiungere altre risorse a quelle già destinate alla manifestazione.
Dal 15 al 19 maggio 2025, Torino ha accolto la 37esima edizione del Salone internazionale del libro, un evento imperdibile per gli amanti della lettura, gli addetti ai lavori e chiunque desideri immergersi nel mondo affascinante dei libri. Il Lingotto Fiere si è trasformato in un brulicante crocevia di idee, storie e incontri, con autori, editori e lettori provenienti da ogni angolo del mondo.
Con 2.647 eventi in programma, a cui si aggiungono 500 appuntamenti sul territorio con il Salone Off, la manifestazione ha attirato 231.000 visitatori in più di 700 stand, un pubblico interessato a scoprire le ultime novità del settore e a incontrare gli autori preferiti. Il tema di quest’anno, “Le parole tra noi leggere”, ha evocato la possibilità costante dell’incontro e del dialogo, offrendo uno spazio di confronto sull’arte, la letteratura e le questioni del mondo contemporaneo.
Tra le novità di quest’anno, il “Romance Pop-up”, uno spazio dedicato al genere romance con incontri e meet&greet con le autrici più amate. Inoltre, il “Publishers Centre” metterà a disposizione un’area lounge per gli operatori professionali, con sessioni di speed date tra editori, librai e influencer. L’Auditorium del Centro Congressi Lingotto sarà aperto al pubblico per la prima volta, con una disponibilità di posti a sedere di circa 18.000 unità.
Temi, ospiti e sezioni del Salone del libro 2025
Il tema della XXXVII edizione del Salone del libro è stato “Le parole tra noi leggere”, tratto dal romanzo di Lalla Romano. La direttrice Annalena Benini ha spiegato che questo tema evoca «il tentativo ostinato e allegro di entrare in contatto con il ‘noi’, usando le parole per conoscere, raccontare, offrendo uno spazio di dialogo sull’arte ma anche su tutto quello che succede, che riguarda il mondo e quindi ci riguarda».
Il manifesto dell’edizione 2025, realizzato dall’artista Benedetta Fasson, rappresenta un momento di intimità tra due figure che si abbracciano, simboleggiando il valore universale della connessione e della condivisione.
Le sezioni del Salone del libro 2025
Arte: Melania Mazzucco ha dialogato con Tracy Chevalier, autrice de La ragazza con l’orecchino di perla.
Cinema: Francesco Piccolo ha incontrato Francesca e Cristina Comencini insieme a Giulia Calenda.
Crescere: Matteo Lancini ha affrontato temi legati all’adolescenza e allo sviluppo personale, con ospiti come il musicista Salmo.
Editoria: Teresa Cremisi ha conversato con Silvia Sesé, figura di spicco nell’editoria spagnola, analizzando le sfide del settore.
Informazione: Francesco Costa ha discusso con Victoire Tuaillon sul ruolo dei media nella costruzione dei modelli di virilità.
Leggerezza: Luciana Littizzetto ha osp’itato Mara Venier e Fabio Fazio.
Romance: Erin Doom si è confrontata con Felicia Kingsley sull’evoluzione e l’importanza della letteratura rosa in Italia.
Romanzo: Alessandro Piperno ha incontrato Jhumpa Lahiri.
Tra gli ospiti internazionali presenti alla manifestazione, ci sono stati Jan Brokken (Paesi Bassi), Joël Dicker (Svizzera), Georgi Gospodinov (Bulgaria), Etgar Keret (Israele), Valérie Perrin (Francia), Rie Qudan (Giappone), Saito Kohei (Giappone), Adania Shibli (Palestina) ed Emmanuel Carrère (Francia) che ha parlato della nuova edizione di Portnoy, il romanzo cult di Philip Roth pubblicato nel 1969 come Portnoy’s Complaint.
Quest’anno, i Paesi Bassi sono stati il paese ospite d’onore, mentre la regione ospite è stata la Campania.
I titoli al centro del Salone del libro 2025
Nonostante il libro più venduto sia stato L’amore mio non muore di Roberto Saviano, con 998 copie, l’attenzione si è concentrata anche sulle autrici e sui temi legati al mondo femminile. Tra i titoli più discussi, ad esempio, grande rilievo è stato dato a Diario per John di Joan Didion, considerato uno scoop letterario del 2025. Il volume raccoglie i resoconti delle sedute di psicoterapia effettuate dalla scrittrice tra il 2000 e il 2001, offrendo uno sguardo intimo e inedito sulla sua vita interiore.
Un altro ritorno atteso è stato quello di Rosa Matteucci, con una biografia immaginaria che affronta temi profondi con leggerezza apparente. Dalla scena internazionale, la poetessa belga Charlotte Van den Broeck ha presentato Salti mortali (Il Saggiatore), ametà tra il memoir e saggio narrativo, un’analisi del rapporto tra l’artista e la sua opera, tra creazione e sacrificio. Da segnalare anche il viaggio-indagine di Pierre Adrian sul suicidio di Cesare Pavese, un tema che continua a interrogare la critica e il pubblico.
Le opere e gli autori da non perdere
- Il giorno dell’ape di Paul Murray (Einaudi): insignito del Premio Strega Europeo, è un’opera narrativa vivace, arguta e bizzarra, che descrive una generazione in perenne difficoltà, tra insuccessi personali e relazioni precarie.
- Ava Anna Ada di Ali Millar (Sur): una favola oscura che narra la storia di Ava, un’adolescente solitaria e inquieta, e della sua ossessione per Ada, un’influencer quarantenne che cerca di superare un trauma.
- Quello che so di te di Nadia Terranova (Guanda): un romanzo intimo e toccante che esplora il legame tra madri e figlie, sul senso di identità e sulle origini.
- Colazione al parco con Virginia Woolf di Marta Perego (Vallardi): un viaggio tra libri, citazioni e riflessioni su come la lettura cambi il modo di stare al mondo.
Le polemiche seguite alle parole del ministro Giuli
Il ministro Alessandro Giuli durante un convegno dedicato a Marzio Tremaglia, ha dichiarato: «Da ministro della Cultura ho il dovere di finanziare la cultura. Ci hanno chiesto di aumentare l’impegno per il Salone del libro di Torino, per renderlo più bello della Buchmesse di Francoforte. Abbiamo risposto che siamo pronti ad assumere l’impegno richiesto».
L’ipotesi di una maggiore erogazione di risorse ministeriali è stata interpretata da alcuni come un’opportunità per rilanciare il Salone e accrescerne la competitività a livello globale. Tuttavia, altri hanno manifestato timori per le possibili intrusioni del ministero nella conduzione dell’evento. Silvio Viale, alla guida dell’associazione Torino Città del Libro, ha ribadito che la gestione del Salone, demandata a un’entità privata titolare del marchio, non è in discussione, precisando che «il rischio d’impresa è nostro. E non possiamo accettare ingerenze».
Il nodo della disputa è la questione del controllo dell’evento. Attualmente, Città del Libro investe tra i 10 e gli 11 milioni di euro, la Regione Piemonte contribuisce con 1,3 milioni, il Comune con 750 mila, mentre il Ministero, con i suoi attuali 250 mila euro ambirebbe a una partecipazione più significativa nel futuro del Salone. Al netto delle polemiche, si vedrà in futuro se le parole saranno seguite da fatti concreti.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il Salone del Libro di Torino si conferma un evento di primaria importanza nel panorama culturale italiano e internazionale. La sua capacità di attrarre un pubblico vasto ed eterogeneo, unita alla ricchezza del programma e alla presenza di ospiti di rilievo, lo rendono un appuntamento imperdibile per chiunque ami i libri e la cultura. L’edizione 2025 ha confermato il successo dell’anno precedente, con numeri superiori al 2024.
La querelle sul Salone del lbro di Torino mette in luce una serie di questioni cruciali per il mondo della cultura italiana. Da un lato, c’è la volontà di sostenere e promuovere un evento di grande importanza e prestigio, capace di attrarre visitatori e investimenti da tutto il mondo. Dall’altro, ci sono le preoccupazioni riguardo alla governance e al controllo della manifestazione, con il timore di ingerenze politiche e di una perdita di autonomia da parte degli organizzatori. La sfida per il futuro del Salone è quella di trovare un equilibrio tra queste due esigenze, garantendo un sostegno finanziario adeguato senza compromettere l’indipendenza e la libertà di espressione che sono alla base di ogni evento culturale di successo. Il dibattito in corso dimostra quanto sia vivo e partecipato l’interesse per il Salone del libro di Torino, un patrimonio culturale che va tutelato e valorizzato.
Articolo pubblicato il 4 aprile e aggiornato il 25 maggio 2025